"Microcredito donna": un progetto di imprenditoria femminile per sconfiggere la crisi
In tempo di crisi economica una delle strade da percorrere potrebbe essere quella
di inventarsi il lavoro e mettersi in proprio. Questa la finalità del progetto "microcredito
donna" rivolto all’imprenditoria femminile. E’ promosso dall’ente nazionale del microcredito.
Di che cosa si tratta lo spiega Daniela Brancati, coordinatrice dell’iniziativa,
al microfono di Maria Cristina Montagnaro:
R. – “Riparti
da te” significa “riparti da una tua idea”: tu metti l’idea, la voglia di fare, la
capacità di realizzare e noi offriamo garanzia alla banca in modo che possa provvedere
al microcredito.
D. – A quanto ammonta il fondo messo a disposizione per l’iniziativa?
R.
– L’Ente nazionale mette, per un progetto pilota, 300 mila euro per la zona di Roma
e del Lazio. Naturalmente, noi speriamo che a questa prima cifra – che serve a garantire
le banche dal rischio di fallimento delle micro aziende che nasceranno – comuni, regioni
ed altri enti pubblici e privati decidano di fare del microcredito perché è una cosa
molto importante. Il microcredito non significa un “credito piccolo”, ma indica un
credito con una valenza sociale importantissima che, tanto per cominciare, non ti
chiede di avere in garanzia la casa su cui mettere un’ipoteca.
D. – Quali sono
i progetti per i quali aiuterete le donne?
R. – Aiuteremo le donne per qualunque
tipo di progetto che pensiamo possa stare bene nel mercato. Non è denaro a fondo perduto;
è denaro che viene prestato dalla banca ad un tasso normale di interesse e che quindi
deve essere restituito. Per questo motivo, è molto importante che chi si presenta
con un’idea abbia anche chiaro che questa idea possa stare sul mercato, che questa
idea possa diventare veramente un’azienda, magari una micro azienda ma pur sempre
un’azienda.
D. – In che settori operate maggiormente?
R. – Naturalmente
non diamo nessuna definizione dei settori, però anche qui è importante – e questo
fa parte anche del ruolo di accompagnamento che ci deve essere con il microcredito
– che le donne si informino e che capiscano per esempio quali sono i piani regionali;
che sappiano se ci sono o no delle filiere; se ci sono le possibilità perché il mercato
sostenga questo tipo di aziende.
D. – Un ruolo importante giocano anche i
fondi messi a disposizione dalla Commissione Europea?
R. – Naturalmente sì.
I fondi europei sono importantissimi, passano per lo più attraverso le regioni e questo
garantisce anche un ruolo di “tutoraggio” ed accompagnamento che dà una mano effettiva
a chi voglia mettere in piedi un’impresa. Avere un’idea è una cosa molto importante;
trasformare poi l’idea in un’attività economica vincente è altrettanto importante
e non è detto che siamo in grado di farlo da soli. Ecco perché il ruolo di “tutoraggio”,
di accompagnamento è particolarmente importante.