2013-10-24 07:21:09

I vescovi di Bolivia, Perù e Cile chiedono un'autentica integrazione regionale


A conclusione dell’incontro ecclesiale trilaterale che ha avuto luogo a La Paz, in Bolivia, i vescovi dei Consigli Permanenti delle Conferenze episcopali di Bolivia, Cile e Perù hanno firmato una dichiarazione congiunta nella quale riaffermano il loro impegno di promuovere un’autentica integrazione regionale. “Tanti sforzi d’integrazione nel continente si sono ridotti alle questioni economiche e commerciali, pertanto è ora di promuovere un cambiamento di mentalità che favorisca l’integrazione umana, la vera cultura dell’incontro tra i popoli per superare differenze, lasciandoci alle spalle le divisioni”. Nel documento i vescovi affermano che l’integrazione regionale non sempre è stata onorata con successo, bensì logorata da profonde contraddizioni, ancora oggi incapace di assimilare tutte le eredità e di superare la piaga scandalosa di disuguaglianze ed emarginazioni. Tuttavia nella dichiarazione si ricorda che in realtà i popoli della regione - come afferma il documento di Aparecida - condividono la stessa geografia, la fede cristiana, la lingua e la cultura che li uniscono nel cammino della storia. “Siamo un’unità geografica che la gente delle nostre nazioni sa riconoscere ed esprimere attraverso tanti segnali d’integrazione interpersonale e nella dimostrazione di una profonda religiosità popolare che oltrepassa le frontiere”. Purtroppo, i vescovi hanno constatato realtà preoccupanti comuni alle loro nazioni come l’incremento del narcotraffico, la sfida pastorale che rappresenta la realtà migratoria, i sacchi di povertà ed esclusione in grandi settori delle società, la crisi della famiglia, del matrimonio e, di conseguenza, l’abbandono dei giovani, che genera sofferenza e crisi di valori. Di fronte a queste realtà, i vescovi si impegnano a dare un nuovo slancio alla Missione Continentale con l’incoraggiamento di Papa Francesco, ed invitano tutti i cattolici e persone di buona volontà, in particolare i politici, gli imprenditori, gli educatori, ad esercitare la propria responsabilità come strumenti di integrazione, di giustizia e di unità per la Bolivia, il Cile e il Perù. “Desideriamo facilitare la conoscenza mutua e condividere esperienze che portino al superamento delle ideologie nazionaliste per sconfiggere tutto ciò che ci separa, perché quanto più ci conosceremo, tanto più potremo camminare insieme. (A cura di Alina Tufani)







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