2013-10-23 19:17:08

Medio Oriente: Kerry incontra a Roma Netanyahu. Sul datagate Letta: verificare eventuali violazioni


A Roma l’incontro fra il segretario di Stato americano John Kerry e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Sul tavolo il processo di pace israelo-palestinese. Stamani Kerry ha incontrato anche il presidente del Consiglio italiano Enrico Letta che tra l’altro ha posto la questione del datagate, ricevendo rassicurazioni. E in serata la cancelliera tedesca Angela Merkel ha parlato con il presidente americano Barack Obama chiedendo una "immediata e chiara spiegazione" sul presunto controllo del suo cellulare da parte degli Stati Uniti. Lo ha reso noto il portavoce del governo tedesco. Immediata la risposta di Obama che ha assicurato che il telefono della cancelliera non è mai stato monitorato. Il servizio di Debora Donnini: RealAudioMP3

Gran parte dei colloqui saranno dedicati a fare progressi "verso una soluzione a due Stati" che possano convivere in pace l'uno accanto all'altro. Così il premier israeliano Netanyahu riunito assieme al segretario di Stato americano Kerry a Villa Taverna, sede dell’ambasciatore Usa a Roma, per quella che viene definita come una maratona negoziale che potrebbe protrarsi fino a tarda serata. Kerry, si apprende, ha rassicurato Nertanyahu in merito all’Iran: Washington considera prematura la revoca delle sanzioni pur apprezzando le aperture del nuovo presidente Rohani. In mattinata il segretario di Stato Usa aveva incontrato Letta. Libia, Siria, processo di pace in medio Oriente i temi al centro del colloquio assieme anche al datagate. Letta ha chiesto di verificare la veridicità delle indiscrezioni "su eventuali "violazioni della privacy, riscontrando un atteggiamento cooperativo. Kerry ha infatti ribadito che l'amministrazione Usa ha messo tutte le problematiche “sotto riesame”. E nel pomeriggio il sottosegretario con delega ai servizi segreti, Minniti, nell’audizione al Copasir, esclude che i Servizi sapessero e sostiene che non c’è nessuna evidenza che il caso francese sia avvenuto anche in Italia. Intanto oggi il Parlamento europeo, approvando una risoluzione non vincolante, chiede alla Ue di sospendere l'accordo con gli Usa per il programma anti-terrorismo di tracciamento delle finanze in risposta alle presunte intercettazioni che gli Stati Uniti avrebbero fatto ai danni dei cittadini europei attraverso la banca dati Swift. L’accordo anti-terrorismo resta, risponde la Commissione, ma verranno chieste nuove "rassicurazioni scritte" agli Usa sul corretto utilizzo dei dati europei.




Ma come stanno vivendo i cristiani di Terra Santa lo sblocco della situazione mediorientale, dopo che le trattative tra israeliani e palestinesi, interrotte nel settembre 2010, sono riprese? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a padre Pierbattista Pizzaballa, della Custodia francescana di Terra Santa:RealAudioMP3

R. - Una speranza deve essere sempre presente nell’animo di un cristiano, anche se le perplessità e le paure sono tante: perché è vero che la Comunità internazionale è molto positiva su questa ripresa dei colloqui, ma chi conosce il territorio sa molto bene che le persone coinvolte, certi gruppi e movimenti coinvolti sono molto radicali e poco inclini ad ogni forma di compromesso e di dialogo. Ma speriamo che riescano a sbloccare questa situazione, che pare comunque molto intricata.

D. - A fronte del dialogo che sta proseguendo, ci sono comunque - sia da parte israeliana sia palestinese – settori contrari al negoziato: c’è il rischio che possano far naufragare un’eventuale intesa?

R. - Chi è contrario c’è sempre, ma noi speriamo che la moderazione prevalga. Dopo tanti tentativi falliti, credo che sia normale un po’ di scetticismo. Tuttavia è importante che questi colloqui vadano avanti, proseguano con determinazione e portino a dei risultati concreti.

D. - Discutere e negoziare per la pace vuol dire anche speranza di stabilità. Come i cristiani guardano a questa stabilità, che manca ormai da un po’ di tempo, anche nella vita di tutti i giorni?

R. - I cristiani - come tutti - guardano con attesa, con sano realismo, però anche con il desiderio di vedere qualcosa di nuovo finalmente. I pellegrinaggi sono in leggera ripresa, ma è auspicabile che siano sempre più numerosi, perché il pellegrinaggio porta molto benessere e anche molta moderazione alle famiglie che vivono qui. Quindi speriamo che ci siano dei cambiamenti positivi.








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