Medio Oriente: Kerry incontra a Roma Netanyahu. Sul datagate Letta: verificare eventuali
violazioni
A Roma l’incontro fra il segretario di Stato americano John Kerry e il premier israeliano
Benjamin Netanyahu. Sul tavolo il processo di pace israelo-palestinese. Stamani Kerry
ha incontrato anche il presidente del Consiglio italiano Enrico Letta che tra l’altro
ha posto la questione del datagate, ricevendo rassicurazioni. E in serata la cancelliera
tedesca Angela Merkel ha parlato con il presidente americano Barack Obama chiedendo
una "immediata e chiara spiegazione" sul presunto controllo del suo cellulare da parte
degli Stati Uniti. Lo ha reso noto il portavoce del governo tedesco. Immediata la
risposta di Obama che ha assicurato che il telefono della cancelliera non è mai stato
monitorato. Il servizio di Debora Donnini:
Gran parte
dei colloqui saranno dedicati a fare progressi "verso una soluzione a due Stati" che
possano convivere in pace l'uno accanto all'altro. Così il premier israeliano Netanyahu
riunito assieme al segretario di Stato americano Kerry a Villa Taverna, sede dell’ambasciatore
Usa a Roma, per quella che viene definita come una maratona negoziale che potrebbe
protrarsi fino a tarda serata. Kerry, si apprende, ha rassicurato Nertanyahu in merito
all’Iran: Washington considera prematura la revoca delle sanzioni pur apprezzando
le aperture del nuovo presidente Rohani. In mattinata il segretario di Stato Usa aveva
incontrato Letta. Libia, Siria, processo di pace in medio Oriente i temi al centro
del colloquio assieme anche al datagate. Letta ha chiesto di verificare la veridicità
delle indiscrezioni "su eventuali "violazioni della privacy, riscontrando un atteggiamento
cooperativo. Kerry ha infatti ribadito che l'amministrazione Usa ha messo tutte le
problematiche “sotto riesame”. E nel pomeriggio il sottosegretario con delega ai servizi
segreti, Minniti, nell’audizione al Copasir, esclude che i Servizi sapessero e sostiene
che non c’è nessuna evidenza che il caso francese sia avvenuto anche in Italia. Intanto
oggi il Parlamento europeo, approvando una risoluzione non vincolante, chiede alla
Ue di sospendere l'accordo con gli Usa per il programma anti-terrorismo di tracciamento
delle finanze in risposta alle presunte intercettazioni che gli Stati Uniti avrebbero
fatto ai danni dei cittadini europei attraverso la banca dati Swift. L’accordo anti-terrorismo
resta, risponde la Commissione, ma verranno chieste nuove "rassicurazioni scritte"
agli Usa sul corretto utilizzo dei dati europei.
Ma come stanno
vivendo i cristiani di Terra Santa lo sblocco della situazione mediorientale, dopo
che le trattative tra israeliani e palestinesi, interrotte nel settembre 2010, sono
riprese? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a padre Pierbattista Pizzaballa,
della Custodia francescana di Terra Santa:
R. - Una speranza
deve essere sempre presente nell’animo di un cristiano, anche se le perplessità e
le paure sono tante: perché è vero che la Comunità internazionale è molto positiva
su questa ripresa dei colloqui, ma chi conosce il territorio sa molto bene che le
persone coinvolte, certi gruppi e movimenti coinvolti sono molto radicali e poco inclini
ad ogni forma di compromesso e di dialogo. Ma speriamo che riescano a sbloccare questa
situazione, che pare comunque molto intricata.
D. - A fronte del dialogo che
sta proseguendo, ci sono comunque - sia da parte israeliana sia palestinese – settori
contrari al negoziato: c’è il rischio che possano far naufragare un’eventuale intesa?
R.
- Chi è contrario c’è sempre, ma noi speriamo che la moderazione prevalga. Dopo tanti
tentativi falliti, credo che sia normale un po’ di scetticismo. Tuttavia è importante
che questi colloqui vadano avanti, proseguano con determinazione e portino a dei risultati
concreti.
D. - Discutere e negoziare per la pace vuol dire anche speranza
di stabilità. Come i cristiani guardano a questa stabilità, che manca ormai da un
po’ di tempo, anche nella vita di tutti i giorni?
R. - I cristiani - come tutti
- guardano con attesa, con sano realismo, però anche con il desiderio di vedere qualcosa
di nuovo finalmente. I pellegrinaggi sono in leggera ripresa, ma è auspicabile che
siano sempre più numerosi, perché il pellegrinaggio porta molto benessere e anche
molta moderazione alle famiglie che vivono qui. Quindi speriamo che ci siano dei cambiamenti
positivi.