Congo. Sospensione dei colloqui di Kampala: il governo accusa i ribelli dell’M23
Il governo della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) rigetta la responsabilità
della sospensione dei colloqui di pace di Kampala (Uganda) sul movimento di guerriglia
M23. Il 21 ottobre Lambert Mende, portavoce del governo di Kinshasa, ha annunciato
la sospensione dei colloqui in corso nella capitale ugandese tra le autorità congolesi
e i guerriglieri. Mende ha accusato la controparte di utilizzare le trattative solo
per prendere tempo, secondo la tattica “talk and fight” (“parla e combatti”). Il portavoce
congolese - riporta l'agenzia Fides - ha denunciato in particolare il rafforzamento
militare dei ribelli M23 attraverso il trasferimento nel Nord Kivu (est della Rdc)
di armi e uomini (compresi bambini soldato) dal vicino Rwanda. Il governo di Kinshasa
ha inoltre espresso preoccupazione per il trasferimento a Rutshuru dal Rwanda di più
di 2.000 persone all’insaputa del governo della Rdc e dell’Alto Commissariato Onu
per i Rifugiati (Unhcr). “Secondo fonti degne di fede, nel Nord Kivu hanno identificato
tra queste persone dei cittadini rwandesi espulsi di recente dalla Tanzania e degli
ufficiali rwandesi armati che li dirigono. Un buon numero di questi falsi rifugiati
congolesi di ritorno hanno cominciato a subire una formazione militare affrettata
mentre le persone meno abili (donne, anziani e bambini) sono destinate a servire come
scudo umano per l’M23 nel quadro della progettata offensiva” ha affermato Mende. Per
questo motivo, ricordando le diverse concessioni fatte dal governo congolese all’M23
nel corso del negoziato, le autorità di Kinshasa hanno sospeso i colloqui perché “l’M23
non faceva altro che rilanciare mettendo sul tavolo nuove rivendicazioni spesso irrazionali”.
Nel frattempo l’Onu ha annunciato che è stato completato il dispiegamento nel Nord
Kivu della Brigata di Intervento della Missione delle Nazioni Unite nella Repubblica
Democratica del Congo (Monusco), che dovrebbe contribuire a garantire la sicurezza
dell’area e al disarmo delle diverse formazioni di guerriglia che vi operano. (R.P.)