Chiesa-Ue. Mons. Giordano: cristianesimo chance per l'Europa
“Oggi l’Europa ha bisogno di pensiero”, di “valori condivisi sui quali costruire l’unità”;
“c’è bisogno di aprire il cielo sull’Europa, di spalancare la storia sull’eternità”.
Mons. Aldo Giordano, Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa,
è intervenuto martedì sera, a margine della sessione plenaria dell’Europarlamento
in corso a Strasburgo, su invito del Gruppo di lavoro paneuropeo, con una relazione
su “Il cristianesimo, una chance per il futuro dell’Europa”. L’ampia relazione - riferisce
l'agenzia Sir - ha preso le mosse da alcune citazioni di carattere filosofico, in
particolare di Friedrich Nietzsche (la morte di Dio), per sviluppare poi una riflessione
a carattere biblico e teologico sul significato della presenza del cristianesimo nel
tempo moderno e nell’Europa di oggi. L’analisi del rappresentante vaticano, sullo
stile dell’“oasi di riflessione culturale”, ha dunque ripercorso “la questione di
Dio” per l’uomo contemporaneo, affrontando il tema della verità e del relativismo,
da cui nasce l’interrogativo sulla possibilità di costruire l’integrazione europea
senza una “vera condivisione di valori di fondo”, derivanti dalla storia, dalla cultura,
dai diritti fondamentali, dalle religioni, per conferire solidità al percorso politico
comunitario. “L’umanità necessita sempre di una luce, e oggi il cristianesimo vorrebbe
portare”, con discrezione una luce, “la luce di Dio, nel nostro tempo”, ha affermato
mons. Aldo Giordano. Il prelato ha ricordato che in Europa “esiste una popolazione
in maggioranza costituita da battezzati”, e ciò domanda quale possa essere lo stile
della presenza credente in questo tempo, “con la fede cristiana chiamata a misurarsi
con la secolarizzazione e con una società multiculturale e multireligiosa”. Secondo
mons. Giordano il cristianesimo, “che crede in un Dio crocifisso, un Dio che ha dato
la vita per tutti”, che predica “la solidarietà e la fratellanza fra gli uomini”,
trova un punto di incontro con l’Europa sul piano della libertà, “che è la grande
conquista europea”, una libertà che mira a costruire, nel rispetto altrui, una comunità
solidale e aperta. Tra le questioni poste dal pubblico, non ne poteva mancare una
sui “due Papi”, Benedetto XVI e Francesco. “Papa Francesco ci stupisce perché mostra
un cristianesimo che si 'impone’ per la sua semplicità, la sua bontà, la sua mitezza
E la figura e la predicazione di Francesco è oggi possibile grazie a Benedetto, che
lo ha preceduto, preparandogli il cammino”. Secondo mons. Giordano, infatti, Ratzinger
“indica la via del monastero, del pensiero, della riflessione”, dai quali matura il
messaggio di Bergoglio, che “riparte dal monastero, per portare il messaggio del vangelo
e della carità sulle vie del mondo”. (R.P.)