Soddisfazione Usa per i colloqui israelo-palestinesi. Letta vede Netanyahu
“Il negoziato israelo-palestinese procede e si intensifica”. Sono le parole del segretario
di Stato americano John Kerry, che ieri sera è arrivato a Roma e che interpretano
pienamente il favore della comunità internazionale per la ripresa dei colloqui. Lo
stesso presidente palestinese, Mahmoud Abbas, dopo il recente incontro in Vaticano
con Papa Francesco, ha parlato di concreti auspici di pace. A Roma c'è anche il premier
israeliano Netanyahu che ha visto il premier Letta, il quale ha ricordato che l'Italia
è "molto interessata a quello che succede in Medio Oriente". Ma come stanno vivendo
i cristiani di Terra Santa lo sblocco della situazione dopo che le trattative tra
israeliani e palestinesi si erano interrotte nel settembre 2010? Giancarlo La Vella
lo ha chiesto a padre Pierbattista Pizzaballa, della Custodia francescana di
Terra Santa:
R. - Una speranza
deve essere sempre presente nell’animo di un cristiano, anche se le perplessità e
le paure sono tante: perché è vero che la Comunità internazionale è molto positiva
su questa ripresa dei colloqui, ma chi conosce il territorio sa molto bene che le
persone coinvolte, certi gruppi e movimenti coinvolti sono molto radicali e poco inclini
ad ogni forma di compromesso e di dialogo. Ma speriamo che riescano a sbloccare questa
situazione, che pare comunque molto intricata.
D. - A fronte del dialogo che
sta proseguendo, ci sono comunque - sia da parte israeliana sia palestinese – settori
contrari al negoziato: c’è il rischio che possano far naufragare un’eventuale intesa?
R.
- Chi è contrario c’è sempre, ma noi speriamo che la moderazione prevalga. Dopo tanti
tentativi falliti, credo che sia normale un po’ di scetticismo. Tuttavia è importante
che questi colloqui vadano avanti, proseguano con determinazione e portino a dei risultati
concreti.
D. - Discutere e negoziare per la pace vuol dire anche speranza
di stabilità. Come i cristiani guardano a questa stabilità, che manca ormai da un
po’ di tempo, anche nella vita di tutti i giorni?
R. - I cristiani - come tutti
- guardano con attesa, con sano realismo, però anche con il desiderio di vedere qualcosa
di nuovo finalmente. I pellegrinaggi sono in leggera ripresa, ma è auspicabile che
siano sempre più numerosi, perché il pellegrinaggio porta molto benessere e anche
molta moderazione alle famiglie che vivono qui. Quindi speriamo che ci siano dei cambiamenti
positivi.