Movimento dei Focolari e organizzazioni sociali dell'America latina: al via l'incontro
sulla "fraternità in atto"
“La fraternità in atto: fondamento della coesione sociale”. E’ il titolo del primo
appuntamento dei rappresentanti delle organizzazioni sociali ispirate dal carisma
di unità dei Focolari dell’America Latina. L’incontro è iniziato ieri mattina alla
Mariapoli Ginetta, il centro nazionale brasiliano dei Focolari che sorge a Vargem
Grande Paulista, nei pressi di San Paolo. Vi sono convenuti rappresentanti di 25 organizzazioni
sociali giunte dalle varie regioni del Brasile. Mentre da domani si uniranno altre
12 provenienti da altrettanti Paesi dell’America Latina. Da Vargem Grande Brasile,
il servizio di Carla Cotignoli:
Nonostante i progressi registrati negli
ultimi decenni, nel continente latinoamericano perdurano gravi squilibri sociali,
le periferie di molte città sono segnate da violenza, prostituzione, droga. E’ per
rispondere al grido dei più poveri, riconoscendovi il volto del Crocefisso vivo, che
in queste aree sono nate e sviluppare numerose organizzazioni sociali, a cominciare
dagli inizi degli anni ’60, poco dopo l’arrivo dei primi focolarini in Brasile e poi
negli altri Paesi dell’America Latina. Ora l’attuale contesto socio-politico del continente
e il continuo richiamo di Papa Francesco di privilegiare le periferie, fanno sorgere
nuove domande: sono state messe a frutto tutte le potenzialità di trasformazione sociale
racchiuse nel carisma dell’unità? Quali le vie per incidere maggiormente nel cambiamento
e rispondere alle sfide poste dall’attuale situazione politico-sociale del continente?
E’ per ricercare insieme le risposte, che è stato promosso questo primo incontro dei
rappresentanti delle organizzazioni sociali di tutto il Brasile e degli altri Paesi
latinoamericani. Tracciando in apertura, il processo di preparazione di questo evento
avviato da due anni, Gilvan de Sousa, uno dei promotori, ha proposto due piste: “rimettere
a fuoco lo specifico dell’impegno alla luce del carisma dell’unità, e creare una rete
tra le diverse organizzazioni sociali, per uno scambio di esperienze, progetti e difficoltà”.
La lettura di pensieri di Chiara Lubich hanno focalizzato, fin dalle prime battute,
la radice di questo impegno sociale: l’amore evangelico, perché non si trasformi in
sterile attivismo o in puro assistenzialismo. Ne consegue la prospettiva di un “umanesimo
dove l'uomo guarda l'uomo, e il popolo l'altro popolo attraverso la lente trasfigurante
della persona del Cristo”. Per una conoscenza reciproca, è iniziata la carellata delle
diverse opere, iniziando dalle molte sorte a favore dei bambini e adolescenti e delle
loro famiglie, per la maggior parte sostenute dalle adozioni a distanza.