Pakistan. Conclusione dell’Anno della fede: nuovo slancio per la missione e per l’unità
L’Anno della Fede lascerà nei cristiani pakistani un profondo rinnovamento spirituale
e un nuovo slancio per la missione. Rafforzerà l’unità fra i credenti e infonderà
anche “nuovo coraggio” in un momento difficile per i credenti in Pakistan, segnati
dalla recente strage di Peshawar. E’ quanto ha detto il mons. Sebastian Francis Shaw,
amministratore apostolico dell'arcidiocesi di Lahore, parlando a un raduno ecumenico
di oltre 230 fedeli cristiani, tenutosi nella Chiesa di San Giuseppe a Lahore. Come
ha appreso dall’agenzia Fides, il raduno è stato organizzato da padre Francis Nadeem,
coordinatore del “Comitato di Solidarietà Ecumenica” di Lahore, con l’intento di coniugare
la chiusura dell’Anno della fede e la celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale.
Mons. Shaw, parlando all’assemblea ha sottolineato: “L'Anno della Fede ci ha fatto
riflettere sulla nostra vita, ci ha aiutato a conoscere meglio la persona di Gesù
Cristo e da questo la nostra fede esce rafforzata”. “Ogni cristiano – ha ribadito
mons. Shaw – ha bisogno di sperimentare personalmente chi è Gesù nella sua vita”,
concludendo con l’auspicio che “l'Anno della Fede porti frutti di pace nella vita
di ognuno”. L’iniziativa di proclamare un “Anno della Fede” è stata apprezzata anche
da leader cristiani di altre confessioni, presenti all’incontro, che hanno rimarcato
come la fede sia “un elemento che unisce tutti credenti in Cristo”. La serata è stata
caratterizzata dalla presenza di numerosi cori di comunità cristiane di varia confessioni,
che hanno mandato un messaggio di fede e di speranza attraverso musica e inni sacri.
All’inizio dell’Anno della Fede, i leader delle quattro chiese cristiane ufficialmente
riconosciute in Pakistan (Chiesa cattolica, Chiesa Presbiteriana, Esercito della Salvezza,
Chiesa anglicana del Pakistan), hanno approvato una dichiarazione congiunta in cui
si impegnavano a “lavorare insieme nella proclamazione del Regno di Dio; a concentrasi
sulle cose che uniscono, evitando quelle che dividono”; a continuare a incontrarsi
e pregare insieme nelle occasioni liturgiche più importanti; a promuovere manifestazioni
con scopi e obiettivi comuni”. (R.P.)