2013-10-18 12:34:05

Pakistan. Conclusione dell’Anno della fede: nuovo slancio per la missione e per l’unità


L’Anno della Fede lascerà nei cristiani pakistani un profondo rinnovamento spirituale e un nuovo slancio per la missione. Rafforzerà l’unità fra i credenti e infonderà anche “nuovo coraggio” in un momento difficile per i credenti in Pakistan, segnati dalla recente strage di Peshawar. E’ quanto ha detto il mons. Sebastian Francis Shaw, amministratore apostolico dell'arcidiocesi di Lahore, parlando a un raduno ecumenico di oltre 230 fedeli cristiani, tenutosi nella Chiesa di San Giuseppe a Lahore. Come ha appreso dall’agenzia Fides, il raduno è stato organizzato da padre Francis Nadeem, coordinatore del “Comitato di Solidarietà Ecumenica” di Lahore, con l’intento di coniugare la chiusura dell’Anno della fede e la celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale. Mons. Shaw, parlando all’assemblea ha sottolineato: “L'Anno della Fede ci ha fatto riflettere sulla nostra vita, ci ha aiutato a conoscere meglio la persona di Gesù Cristo e da questo la nostra fede esce rafforzata”. “Ogni cristiano – ha ribadito mons. Shaw – ha bisogno di sperimentare personalmente chi è Gesù nella sua vita”, concludendo con l’auspicio che “l'Anno della Fede porti frutti di pace nella vita di ognuno”. L’iniziativa di proclamare un “Anno della Fede” è stata apprezzata anche da leader cristiani di altre confessioni, presenti all’incontro, che hanno rimarcato come la fede sia “un elemento che unisce tutti credenti in Cristo”. La serata è stata caratterizzata dalla presenza di numerosi cori di comunità cristiane di varia confessioni, che hanno mandato un messaggio di fede e di speranza attraverso musica e inni sacri. All’inizio dell’Anno della Fede, i leader delle quattro chiese cristiane ufficialmente riconosciute in Pakistan (Chiesa cattolica, Chiesa Presbiteriana, Esercito della Salvezza, Chiesa anglicana del Pakistan), hanno approvato una dichiarazione congiunta in cui si impegnavano a “lavorare insieme nella proclamazione del Regno di Dio; a concentrasi sulle cose che uniscono, evitando quelle che dividono”; a continuare a incontrarsi e pregare insieme nelle occasioni liturgiche più importanti; a promuovere manifestazioni con scopi e obiettivi comuni”. (R.P.)







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