2013-10-18 16:05:45

Milano. Concluso Convegno su "Religioni, libertà e potere" per l'Anno Constantiniano


Laicità non è ridurre la religione a fatto privato. Dal Convegno milanese, promosso nell'Anno Costantiniano sul tema "Religioni, libertà e potere", sono emerse piste pratiche per impostare correttamente il rapporto fra religioni e spazio pubblico. Il servizio di Fabio Brenna:RealAudioMP3

Silvio Ferrari, dell’Università Statale di Milano ha evidenziato l’inesorabile processo che ha toccato la nozione stessa di religione: meno associata alla pratica e ai simboli fin quasi una privatizzazione nella sfera della coscienza e delle sue convinzioni, quindi invisibile. Una religione che è così finita emarginata dalla vita pubblica, ridefinendo il concetto della scelta individuale nella sfera privata.

Si è così imposta una visione di laicità intesa come neutralità tesa ad assicurare la coesione sociale, rendendo problematico, però, il punto di osservazione super-partes da cui qualcuno può decidere il comportamento di tutti. Un modo più efficace di considerare la laicità - non filosofico, ma giuridico - è invece quello di mantenere l’imparzialità delle istituzioni per evitare che si privilegi chi professa la stessa fede di chi comanda. In questa dimensione, lo stato non si propone di educare i cittadini, ma di regolare i rapporti fra di loro. Una visione di questo tipo consente uno sviluppo più ampio della libertà di religione, non ridotta a un fatto privato, ma che traduce in pubblico i valori sottesi, contribuendo così all’evoluzione della società stessa.

Dopo la sessione dedicata più specificamente al cristianesimo e alla libertà di credere, è toccato al vicario episcopale di Milano, mons. Luca Bressan trarre le conclusioni del Convegno, che segna anche il punto di arrivo delle celebrazioni dell’Anno Costantiniano per il 1700.mo anniversario dell’Editto di Milano, che si ritiene diede il primo riconoscimento della libertà religiosa:

“Noi non celebriamo semplicemente in modo archeologico la libertà religiosa, così come la ha immaginata Costantino, ma ci interessa vedere la libertà religiosa come sfida oggi, soprattutto di fronte a quel cambiamento che sta vivendo la città di Milano, che sta diventano una società sempre più plurale per la presenza degli immigrati, ma anche per un’evoluzione culturale in atto nel modo di intendere il rapporto tra società e religione”.







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