Pakistan: un Pastore protestante e due fedeli accusati di blasfemia, altri leader
minacciati
Il Pastore cristiano protestante Adnan e due fedeli, Arfan e Mushtaq Masih, residenti
a Lahore, sono stati formalmente accusati e denunciati per "blasfemia". Come appreso
dall'agenzia Fides, la denuncia è stata depositata dal musulmano Abid Mehmood che
accusa i tre di aver scritto e pronunziato commenti sprezzanti sull’islam parlando
del testo “Perché siamo diventati musulmani”, scritto da Maulana Ameer Hamza dei più
importanti leader dell’organizzazione estremista pakistana “Jamaat-ud-Dawah” (JuD).
Secondo la denuncia, l’episodio di blasfemia ha avuto luogo l’8 ottobre scorso nel
negozio di Mushtaq Masih, che si trova nel quartiere della “Lala zar Colony”, a Lahore.
I cristiani residenti nel quartiere sono attualmente, “preoccupati e terrorizzati”,
temendo atti di ritorsione da parte di militanti islamisti, nota a Fides l’Ong Lead,
soprattutto dopo i recenti attacchi di Peshawar. Proseguono, intanto, gli atti di
intimidazione contro i leader cristiani dell’organizzazione “All Pakistan Christian
League” (Apcl), impegnata per la difesa delle minoranze cristiane in Pakistan: lo
riferisce a Fides una nota del leader della Apcl, Nawaz Salamat, che si dice “molto
preoccupato per la sicurezza dei nostri membri, nelle diverse province”. Alcuni mesi
fa, alcuni attivisti della Apcl sono stati sequestrati e malmenati a Karachi, e successivamente
Zeeshan Joseph e Almas Bhatti, attivisti Apcl in Punjab, hanno ricevuto gravi minacce.
La scorsa settimana un altro membro della Apcl, Maqbool Khokhar, è stato attaccato
e percosso da estremisti in piena notte. “I leader della Apcl – informa Salamat –
continuano a ricevere telefonate minatorie che intimano la chiusura di tutte le attività
dell’organizzazione. Altrimenti, si dice, saranno bruciati vivi con le loro famiglie”.
Secondo Nawaz Salamat, “le maggiori attenzioni” degli estremisti alla Apcl sono motivate
dalla rapida crescita politica e di visibilità ottenuta dal movimento. Molti attivisti
della Apcl negli anni scorsi hanno dovuto lasciare il paese per motivi di sicurezza.
(R.P.)