Myanmar: esplosioni non rivendicate. Sale la tensione
Continua la misteriosa serie di attentati dinamitardi di modesta intensità in Myanmar,
non rivendicati. Altri tre ordigni sono esplosi nella parte orientale del Paese. Una
ha provocato un morto, un lavoratore nei pubblici servizi, nella città di Namkham,
nello stato Shan, una regione interessata dal conflitto tra truppe governative e milizie
locali, ma al momento la polizia non ha avanzato alcun collegamento tra l’esplosione
omicida e le tensioni locali. Le diplomazie occidentali - riferisce l'agenzia Misna
- hanno avvisato i loro cittadini di prestare la massima attenzione dopo la morte,
lunedì, di una cittadina americana nello scoppio di un ordigno nel lussuoso Traders
Hotel nella capitale commerciale Yangon. Oggi gli Stati Uniti hanno definito i nuovi
attentati “atti terroristici” e chiesto alle autorità di indagare nel pieno rispetto
della legge ma anche dei diritti. Riguardo all’attentato che è costato la vita alla
cittadina statunitense e il ferimento di una connazionale martedì la polizia ha fermato
nello stato di Mon un sospetto di nazionalità birmana che aveva pernottato nell’albergo
colpito dall’attentato. Altri individui sarebbero sotto interrogatorio. Una serie
di eventi dinamitardi simili per potenziale e per modalità a quelli abituali durante
il regime e di cui le autorità incolpavano abitualmente milizie etniche o oppositori
democratici. Comunque eventi che alzano la tensione in un Paese che si appresta per
la prima volta a ospitare un evento sportivo internazionale, la 27ma edizione dei
Giochi dell’Asia Sud-orientale (South-East Asian Games), dall’11 al 22 dicembre e
che solo due settimane fa ha ricevuto dal Vietnam il testimone della presidenza dell’Associazione
delle nazioni del Sud-Est asiatico (Asean). Anche in questa prospettiva, il governo
che da due anni persegue una linea riformista, ha accelerato i contatti con le minoranze
ancora in conflitto, la liberazione di detenuti per motivi d’opinione e liberalizzazione
dell’informazione e dell’economia, non senza resistenze da parte di gruppi e personalità
del vecchio regime militare o da fazioni ribelli. Il rinnovarsi delle tensioni verso
i musulmani di etnia Rohingya ma anche quelli di cittadinanza birmana, ha acceso un
nuovo fronte di ostilità verso il governo, accusato di connivenza con gli estremisti
buddhisti e di disinteresse verso la loro condizione. (R.P.)