2013-10-17 12:57:30

Colombia: sei sacerdoti minacciati dalla guerriglia trasferiti per motivi di sicurezza


Il vescovo della diocesi colombiana di Mocoa-Sibundoy, Mons. Luis Alberto Parra Mora, ha confermato la notizia di aver trasferito sei dei suoi sacerdoti minacciati dalla guerriglia, che lavoravano nella zona rurale di Puerto Guzmán e Puerto Leguizamón. La nota inviata all’agenzia Fides dalla Conferenza episcopale colombiana riporta le parole del vescovo: "Attraverso degli stampati che vengono lasciati nelle parrocchie, si intima di lasciare la regione a tutti i pastori protestanti e ai sacerdoti cattolici, si chiede anche di chiudere tutte le cappelle, di non amministrare i sacramenti e di non predicare. Se vogliono possono restare lì, ma senza compiere alcun atto religioso. Data questa situazione, e per la loro sicurezza, abbiamo deciso di spostare i sacerdoti nella zona di Mocoa, Sibundoy e Puerto Asis". La situazione di tensione non è nuova ma ora, secondo quanto denuncia mons. Parra Mora, le minacce sono diventate più frequenti e con una determinazione propria della guerriglia: "In un primo momento non erano minacce dirette, poi a poco a poco, in alcuni villaggi i sacerdoti non sono stati autorizzati nemmeno ad entrare" Evidentemente la guerriglia considera la Chiesa come un avversario nella formazione e nell’istruzione della popolazione della zona, mons. Parra Mora ha detto energicamente: "Noi non portiamo la guerra o la violenza, ma invitiamo le famiglie e la popolazione a vivere in comunità, in modo da raggiungere lo sviluppo della zona". Il vescovo ha anche annunciato che il prossimo 27 ottobre incontrerà i vescovi delle diocesi vicine per decidere come agire dinanzi a questa situazione creata dalla guerriglia. (R.P.)







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