Usa: uno studio conferma il carattere sempre più multiculturale delle parrocchie statunitensi
Le comunità parrocchiali negli Stati Uniti sono sempre più multiculturali: è quanto
conferma uno studio condotto dal Centro per la Ricerca Applicata nell’Apostolato della
Georgetown University (Cara). La ricerca evidenzia che più di un terzo delle comunità
parrocchiali statunitensi sono composte da fedeli appartenenti a comunità di origine
straniera dove le liturgie sono celebrate regolarmente anche in lingue diverse dall’inglese
e dallo spagnolo. Il 'Cara' stima in circa 6.700 il numero di comunità parrocchiali
che possono definirsi multiculturali, molte delle quali si trovano nel nord e nel
sud del Paese. Si tratta anche di piccole comunità situate in aree remote, spesso
guidate da un solo sacerdote: le cosiddette Home Missions. Tra le messe non in inglese,
l’81% sono in lingua spagnola. Secondo lo studio, nel periodo compreso tra il 2005
e il 2010, si è registrata una ulteriore crescita del numero di fedeli ispanici pari
all’1,5%, mentre quelli di origine asiatica sono cresciuti dello 0,5%. L’aumento dei
fedeli nelle parrocchie americane di questi ultimi anni è da attribuire proprio alla
crescita degli ispanici. Questo contesto multiculturale spiega la crescente attenzione
della Chiesa statunitense per le tradizioni e festività delle comunità straniere,
come è il caso della Solennità di Nostra Signora di Guadalupe. Al fine di offrire
un servizio spirituale adeguato alle esigenze delle comunità ispaniche, la Conferenza
episcopale ha, tra l’altro, adottato nel 2011 la traduzione spagnola di una serie
di aggiunte al Messale Romano per includere le feste dei santi ispanici. Secondo lo
studio gli ispanici cattolici sono circa trenta milioni, il 59% del totale. Circa
3,6 milioni sono quelli di origine asiatica o pacifica, mentre gli afro-americani
sono tre milioni. (L.Z.)