Sisma nelle Filippine: oltre 140 morti il bilancio provvisorio delle vittime
Le Filippine centrali contano i danni del sisma di ieri mattina in una situazione
che continua ad aggravarsi, resa ancora più precaria dalle continue scosse di assestamento:
quasi 900 finora, di cui una quindicina nettamente percepibili, che hanno seguito
il sisma principale di magnitudine 7.2. Le ultime - riferisce l'agenzia Misna - alle
9.36 di questa mattina (le 3.36 in Italia) e alle 10.42, con epicentro nella stessa
area della scossa principale di ieri, l’area metropolitana di Tagbilaran, sull’isola
di Bohol. 140 i morti accertati e 276 i feriti, ma ci sono dispersi, mentre altre
persone ancora in vita sono state individuate sotto le macerie. Le municipalità di
Tagbilaran, Loon e Carmen, nella provincia isolana di Bohol, restano le più colpite,
sia come danni, sia come vittime. Proprio a Tagbilaran è atterrato poche ore fa il
presidente Benigno Aquino II per una breve visita prima di partire per la Corea del
Sud. L’intera isola, posta come quella di Cebu sotto lo stato di calamità naturale,
manca di energia elettrica e al dramma delle vittime e dei sopravvissuti si affiancano
le massicce distruzioni che hanno coinvolto una buona parte delle antiche chiese locali,
eredità storica del passato coloniale ma anche delle radici della cattolicità nell’arcipelago,
al centro di devozione e dell’industria turistica locale insieme alle spiagge e alle
colline ondeggianti dell’interno. Sulla vicina Cebu, sensibili i danni al centro abitato
di Cebu City, seconda città delle Filippine come importanza, e alle comunicazioni
dell’isola. Conseguenze anche per le isole di Sequijor, Leyte, Samar e Negros, separate
da stretti bracci di mare. Ovunque gravi danni e vittime per le frane e gli smottamenti,
che hanno colpito soprattutto le maggiori vie di comunicazione poste a ridosso della
costa, ma anche strade e ponti dell’interno. Nella notte, il numero delle persone
ufficialmente colpite dal sisma è salito a 2,8 milioni in 879 centri abitati nell’intera
regine centrale delle Filippine, quella delle Visayas. Come comunicato dalla responsabile
della protezione civile per le Visayas, Minda Morante, il numero delle vittime continuerà
a salire, perché ci sono ancora regioni isolate o appena raggiunte dalle squadre di
soccorso e altre dove mezzi e personale sono inadeguati. (R.P.)