2013-10-16 12:50:38

Sindacati divisi sulla legge di stabilità. Confindustria: no agli scioperi


Cgil e Uil pronte allo sciopero sulla legge di stabilità. La Cisl dice che si aspettava di più, ma anche che è soddisfatta per il taglio delle tasse. E Confindustria ribadisce che passi in avanti sono stati fatti anche se era necessario più coraggio. Il servizio di Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

Cgil e Uil chiedono che la legge di stabilità cambi radicalmente. Non piacciono soprattutto le misure che riguardano il pubblico impiego: dal blocco dei contratti a quello del turn over, dal taglio degli straordinari alle misure sulla liquidazione. Più cauta la Cisl, che apprezza il taglio delle tasse ma che invita l’esecutivo a intervenire sui rami secchi della spesa. Il presidente di Confindustria, Squinzi, afferma che bisognava tagliare di più il cuneo fiscale, in tre anni circa 10 miliardi, ma ribadisce che con gli scioperi i problemi non si risolvono. Ma l'economista Giacomo Vaciago come risponde a chi dice che serviva un maggiore intervento sul fronte delle tasse?

"I tagli al cuneo fiscale li devi finanziare con i tagli alla Sanità e così via. E’ chiaro, allora, che è come dare pugni all’avversario e sperare che ringrazi. Questa strategia non paga, l’abbiamo visto negli anni scorsi. La strategia dell’emergenza, comunque, spaventa il consumatore e le famiglie, e induce anche quello che non ha perso reddito a non andare a fare la spesa. Entriamo, quindi, in un circolo vizioso".

Per l’esperto di fisco e diritto, Nunzio Bevilacqua, servono politiche di lungo periodo per far ripartire il Paese:

"Vi è stata comunque una razionalizzazione della spesa, ma anche l’introduzione di nuove imposte. Ad esempio, arriva la 'Trise', che prende nominalmente il posto della 'Service Tax', divisa in quota 'Tari' per i rifiuti in base alla superficie della proprietà, e 'Tasi' per i servizi indivisibili con un’aliquota di partenza all’1 per mille con la stessa base imponibile dell’Imu. Dovrebbe essere diviso appunto il calcolo del patto di stabilità interno con gli enti locali – una richiesta da molti effettuata – e dovrebbe portare gli stessi enti locali a uno sblocco fino a 1,5 miliardi di nuove risorse. Non dimentichiamo il fatto che molti punti dovranno affrontare le forche caudine della discussione parlamentare e che comunque per rianimare un’economia in trend depressivo bisogna fare un’inversione ad 'U' con coraggio e misure straordinarie di periodo".

I consumatori calcolano che la "Trise" potrebbe costare anche 365 euro a famiglia.







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