Sanzioni sospese se Teheran si impegna sul nucleare. Disgelo su "Ginevra2"
Sospensione delle sanzioni a patto che Teheran faccia sul serio: è l’ipotesi espressa
da alcuni senatori americani a poche ore dalla ripresa a Ginevra dei negoziati con
i '5+1' sul programma nucleare della Repubblica Islamica. Ieri in Iran qualcuno parlava
di accordo entro sei mesi. Il servizio di Fausta Speranza:
Si moltiplicano
i segnali di disgelo fra Stati Uniti e Iran. Dalla riunione a livello ministeriale
di oggi e domani a Ginevra difficile aspettarsi un accordo vero e proprio. Ma sarebbe
già determinante stabilire una road map con primi impegni precisi da parte di Teheran.
L’obiettivo del gruppo 5+1, cioè Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania,
nelle parole di Daniele De Luca docente di Storia delle relazioni internazionali
all’Università del Salento:
"Da quello che si sa, l’Iran è riuscito ad arricchire
l’uranio al 20%. Questo vuol dire che gli non manca tantissimo ad avere un uranio
arricchito per la costruzione del primo ordigno nucleare. La richiesta esplicita da
parte della comunità internazionale è sicuramente quella di fermare l’arricchimento
e far sì che si possa controllare veramente sul campo se il nucleare che ha l’Iran
sia soltanto per scopi civili".
Il presidente Rohani si sbilancia nelle
aperture e sembra avere l’appoggio decisivo della guida spirituale suprema Khamenei.
Qui potrebbero entrare in gioco i timori di Israele: il premier Netanyahu ribadisce
che fare ora concessioni agli iraniani sarebbe "un errore storico".