Stadi chiusi: punire cori razzisti. Sì ai cori di campanile. Lega Pro: l'Entella
Chiavari con il Gaslini in aiuto dei giovani pazienti
Chiudere gli stadi
per punire cori razzisti ed usare ogni mezzo per educare i tifosi al rispetto dell'avversario.
Ma sembra forse eccessivo chiudere gli stadi per cori e sfottò di tipo campanilistico
che da sempre rappresentano, nei limiti del buon senso, il sale del tifo italiano.
Gli organi che sovrintendono al calcio nazionale, sono stati forse presi in contropiede
con decisioni frettolose di chiusura dello stadio di San Siro, in occasione della
partita del Milan in campionato di domenica prossima. Decisione poi rivista e giustamente
corretta. La chiusura di un impianto sportivo, infatti, rappresenta sempre la definitiva
sconfitta dello sport e dei suoi valori. Per la storia della Lega Pro, oggi è sul
campo, l'Entella Chiavari, Prima Divisione, girone A. In vista del centenario,
rafforza il suo impegno di solidarietà con l'ospedale Gaslini di Genova per i piccoli
pazienti e le loro famiglie. Prosegue la lotta contro le frodi sportive con una campagna
di educazione nelle scuole di Chiavari e segue i giovani lontani da casa impegnati
nella società ligure con particolare attenzione sia per la loro preparazione agonistica
ma soprattutto scolastica. Con noi, Matteo Matteazzi, direttore generale Entella Chiavari.
(a cura di Luca Collodi)