Spagna: primo sì del parlamento all’ora di religione obbligatoria. Accolta richiesta
dei vescovi
In Spagna, l’ora di religione, resa facoltativa dal precedente Governo socialista
di José Luis Zapatero insieme all’introduzione della nuova ora alternativa di educazione
civica, dovrebbe tornare a breve ad essere "materia ordinaria e obbligatoria” in tutte
le scuole statali o non statali. E’ uno dei punti salienti del progetto di Legge organica
per il miglioramento della qualità educativa (Lomce) presentato dal Governo conservatore
di Mariano Rajoy e approvato dalla Camera bassa del Parlamento, dove la coalizione
di governo guidata dal Partito Popolare ha la maggioranza assoluta. Se approvata in
via definitiva, la religione tornerà quindi a essere una materia curricolare come
le altre, che conterà "a tutti gli effetti" per la valutazione annuale dell'impegno
dello studente. Alla base del progetto di riforma vi è il documento dei vescovi “Orientamenti
pastorali per il coordinamento della famiglia, della parrocchia e della scuola nella
trasmissione della fede” pubblicato il 20 maggio scorso , dopo la loro plenaria primaverile.
Nel documento, che accoglieva le indicazioni del Papa emerito Benedetto sulla cosiddetta
"emergenza educativa", si affermava che la materia "religione cattolica" non può essere
ridotta a un mero trattato di religione o di scienze della religione, come auspicato
da alcuni, ma deve conservare la sua autentica dimensione evangelizzatrice di trasmissione
e di testimonianza della fede. La riforma, alla quale ha dato battaglia l’opposizione,
si propone, nelle intenzioni del Governo, di elevare la qualità dell’insegnamento
e di ridurre il tasso di abbandono scolastico (oggi al 25 per cento in Spagna) e prevede
drastici tagli e una forte spinta alla privatizzazione della scuola. Il testo deve
ora passare al Senato dove il partito di Governo detiene la maggioranza assoluta.
(L.Z.)