Iraq: il patriarca Sako istituisce il Consiglio pastorale diocesano. Ai laici la gestione
finanziaria
Il patriarca di Babilonia dei caldei Louis Raphael I Sako ha istituito il Consiglio
pastorale per la diocesi caldea di Baghdad, coinvolgendo insieme al vescovo ausiliare
Shlemon Warduni e ai venti parroci di Baghdad anche quaranta laici (20 uomini e 20
donne) nella gestione concreta delle strutture diocesane e nella programmazione delle
attività pastorali. L'incontro inaugurale dell'inedito organismo si è tenuto venerdì
scorso presso il Centro culturale della chiesa di san Giuseppe. La riunione successiva
è stata fissata per il prossimo 15 novembre. Nell'intervento svolto durante l'incontro,
inviato all'agenzia Fides, il patriarca Sako ha indicato tra i compiti del Consiglio
la rivitalizzazione delle parrocchie dal punto di vista spirituale, con l'affidamento
a gruppi di parrocchiani della cura della preghiera quotidiana. Il cristiano “deve
camminare a testa alta” ha detto il patriarca, augurandosi che proprio dalle preghere
quotidiane possano fiorire anche “la fiducia in Dio e il non avere paura di nulla”.
In particolare, il card. Sako ha sottolineato l'urgenza di affidare ai laici la gestione
delle risorse finanziarie e di consultarli in merito a tutte le questioni amministrative,
valorizzando il lavoro di squadra. Il Patriarca a voluto ribadire a chiare lettere
che nella Chiesa “non c'è più una mentalità per la quale il potere appartiene a un
certo gruppo ristretto e tutti gli altri devono solo obbedire all'istante”. All'interno
del Consiglio pastorale sono stati creati quattro sotto-comitati: quello per le attività
culturali, il comitato per le questioni sociali, quello per la gestione delle proprietà
della Chiesa e quello per le emergenze, chiamato a farsi carico anche dei credenti
che subiscono minacce per la propria vita o i propri beni. Domenica, il patriarca
Sako ha fatto diffondere anche una lettera in cui invita tutti i cristiani caldei
che hanno lasciato l'Iraq a far ritorno nella loro Patria. “Voi parlate di 'Grande
Babilonia' e di 'Assiria Potente' scrive il patriarca Sako rivolto in particolare
a gruppi di cristiani della diaspora che più coltivano la memoria delle proprie tradizioni
nazionali “ma qual è il contenuto dei vostri discorsi? Non si tratta forse soltanto
di sentimentalismo?” “Se voi tornate”, conclude il patriarca “noi potremo valorizzare
i vostri talenti e le vostre conoscenze. Se voi non tornate, noi diventeremo una minoranza
insignificante. In ogni caso, noi rimarremo qui e non ce ne andremo, accettando di
mangiare pane e cipolle pur di permettere alla nostra eredità e testimonianza cristiana
di perpetuarsi e continuare". (R.P.)