India. Almeno 23 morti e 300 mila ettari di colture distrutte dal ciclone Phailin
È di almeno 23 morti, che vanno ad aggiungersi agli otto causati dal maltempo nei
giorni scorsi, il bilancio del passaggio sull’India orientale del terribile ciclone
Phailin, che ha toccato terra sabato sera con piogge e raffiche di vento da oltre
200 km orari. Ingenti anche i danni materiali. Il servizio di Roberta Barbi:
Aveva le dimensioni
dell’intero subcontinente indiano, Phailin, il terribile ciclone formatosi nella Baia
del Bengala, in India, e abbattutosi ieri sera sulle coste del Paese, precisamente
sugli Stati dell’Orissa e dell’Andra Pradesh. Si è trattato del peggiore degli ultimi
14 anni, secondo la Forza nazionale indiana di risposta ai disastri, e ha colpito
oltre 800 mila persone, oltre ad aver causato l’interruzione dell’erogazione dell’elettricità
e dei trasporti aereo e ferroviario, a partire dalla capitale dell’Orissa, Bhubaneswar.
L’allarme
rosso era scattato già nelle ore precedenti, in cui si era proceduto con l’evacuazione
di oltre 500 mila persone e lo spostamento della popolazione di 11 villaggi costieri
verso l’interno, in base alla previsione di onde nell’Oceano Indiano alte oltre tre
metri nella fase cruciale del ciclone, durata sei ore, dopo le quali Phailin ha ridotto
la sua forza diventando una semplice depressione tropicale. Secondo la prima conta
dei danni, oltre 300 mila ettari di raccolto sono andati distrutti, mentre è rientrato
l’allarme per i 18 pescatori dispersi ieri al largo di Puri: secondo le autorità sono
stati salvati ieri mattina.