Vescovi del Nord Africa: le preoccupazioni per il futuro della Chiesa e il dramma
dell'immigrazione
L’attuale situazione delle Chiese nei Paesi del Maghreb; la discussione di un documento
sulla presenza della Chiesa nella regione; il punto sul dialogo con l’Islam; il dramma
delll’immigrazione e il nuovo pontificato di Papa Francesco. Sono stati questi i temi
che hanno caratterizzato la riunione annuale della Conferenza episcopale regionale
del Nord Africa (Cerna), riunita dal 6 al 9 ottobre a Roma. Durante i lavori presieduti
dal Presidente mons. Vincent Landel, arcivescovo di Rabat, i presuli hanno condiviso
le speranze e le difficoltà delle rispettive Chiese nella regione, dopo lo scoppio
della Primavera araba. A preoccupare i vescovi del Nord-Africa – riporta il comunicato
conclusivo - è in particolare la Libia, dove a causa della permanente insicurezza
e instabilità politica, le comunità religiose, impegnate in particolare nel campo
sanitario, sono state invitate dalle nuove autorità di Tripoli a lasciare il Paese.
Meno allarmante la situazione in Tunisia, in cui tuttavia, a distanza di più di due
anni dalla Rivoluzione dei Gelsomini, continua a regnare un clima di forte incertezza.
Incertezza che si registra anche in Algeria nell’attesa delle prossime elezioni presidenziali,
e in Marocco, a causa soprattutto della crisi economica, ma anche dell’emergere di
un timido dibattito sulla questione della libertà di coscienza alla quale l’opinione
pubblica del Paese non sembra pronta. Altro punto all’esame della riunione della Cerna
la bozza di un documento sulla presenza della Chiesa nel Maghreb, una versione aggiornata
di un analogo documento pubblicato nel 2000. I vescovi del Nord-Africa hanno anche
incontrato il card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il
dialogo interreligioso, con il quale hanno fatto il punto sul difficile dialogo con
l’Islam. Il card. Tauran ha inoltre parlato degli incontri interreligiosi “L’Immagine
dell’altro”, promossi in questi mesi dal Centro internazionale per il dialogo interreligioso
e culturale “Re Abdullah Bin Abdulaziz” (Kaiciid) con la partecipazione della Santa
Sede. Un altro importante tema affrontato dai vescovi del Maghreb è stato infine il
dramma dell’immigrazione che coinvolge in modo particolare i Paesi nord-africani.
Alla luce della recente tragedia di Lampedusa, i presuli hanno sottolineato la necessità
di “considerare il fenomeno migratorio nella sua globalità”, analizzandone le cause
e le conseguenze, e di individuare i “mezzi adeguati per sostenere le persone migranti”
tra le quali figurano anche cristiani. A conclusione dei lavori i vescovi della Cerna
hanno partecipato all’Udienza generale di Papa Francesco, il cui invito ad andare
verso le periferie, affermano nella nota conclusiva, è per i vescovi del Nord-Africa
uno “stimolo a vivere la chiamata dell’incarnazione nell’umiltà, nel servizio e nella
speranza”. (A cura di Lisa Zengarini)