La Giornata mariana. Mons. R. Carballo: il cuore di Papa Francesco è di Maria
In preghiera di fronte alla Madonna di Fatima. È ciò che faranno Papa Francesco e
la folla attesa oggi pomeriggio in Piazza S. Pietro, quando la “Giornata mariana”
– organizzata per l’Anno della Fede – vivrà dalle 17 uno dei momenti spiritualmente
più intensi, con la catechesi del Papa. Al termine, la statua della Vergine verrà
portata al Santuario romano del Divino Amore per la recita del Rosario, in collegamento
con i Santuari mariani nel mondo, quindi tornerà domattina in Piazza S. Pietro per
la Messa presieduta dal Pontefice alle 10.30. In questi sette mesi, Papa Francesco
ha mostrato in molte occasioni le sua profonda devozione a Maria. Lo conferma l’arcivescovo
José Rodriguez Carballo, segretario del dicastero della Vita Consacrata, intervistato
da Alessandro De Carolis:
R. – Papa Francesco
si sta rivelando un Papa mariano. In pochi mesi è andato, se non ricordo male, quattro
volte a Santa Maria Maggiore. Questo vuol dire tanto. Si rivela Papa mariano anche
in piccoli gesti. A me sempre colpisce che dopo le celebrazioni eucaristiche in San
Pietro o in altre parti, dove c’è un’immagine o un’icona della Madonna, lui si fermi
davanti a questa icona o immagine e la tocchi. Questo dimostra o mostra una grande
sensibilità verso la Madre di Dio. E anche qui c’è un parallelismo con San Francesco
d’Assisi, al quale lui fa tanto riferimento. Francesco d’Assisi è profondamente mariano
e non a caso ha voluto che la Porziuncola fosse la culla dell’Ordine: lì è nato l’Ordine
dei Frati minori. Francesco è mariano e il Papa Francesco è mariano. E qui torniamo
sempre ad una certezza: che la strada più corta per arrivare a Gesù è sempre Maria.
La devozione mariana, quindi, non si chiude in Maria, ma ci porta a Gesù.
D.
– “Beata perché hai creduto”, è il titolo della Giornata mariana. Ma queste parole
di Elisabetta suonano come un invito ai cristiani a fare altrettanto, a credere al
Figlio imitando la Madre…
R. – Dalla Sacra Scrittura, sappiamo che Maria era
con la Chiesa nascente, nell’attesa dello Spirito Santo. Maria era con la Chiesa.
Ed è importante questo “era”, perché indica che Maria è stata con la Chiesa, è con
la Chiesa e sarà con la Chiesa. E’ una giornata importante quindi, in quanto possiamo
dire che il cammino della Chiesa non si può fare senza Maria. In un Anno della Fede
come questo, in cui la Chiesa ha voluto celebrare, confessare, testimoniare la fede,
non può essere assente la figura della Madre. D’altra parte, in quest’Anno della Fede,
Maria si presenta a noi prima di tutto come la donna credente, come una donna di fede,
una donna che si fida totalmente di Colui per il quale nulla è impossibile. Ed è da
questa prospettiva che si capisce quel: “Eccomi, avvenga in me secondo la tua Parola”.
D. – Al centro della venerazione della Giornata mariana, ci sarà l’immagine
della Madonna di Fatima. Il suo insegnamento di conversione e preghiera è sempre di
grande attualità in questo momento...
R. – Prima di tutto, dobbiamo dire che
l’invito alla conversione e alla preghiera sono inviti che vengono dallo stesso Gesù.
Nel Vangelo di Marco, vediamo come il ministero pubblico di Gesù inizi proprio con
questo invito: “Convertitevi e credete al Vangelo”, che nella mia opinione sarebbe
meglio tradurre in “Convertitevi, cioè credete al Vangelo”. Ecco perché l’invito alla
preghiera e alla conversione che ha fatto la Madre di Dio, Maria Santissima, a Fatima
è un invito profondamente attuale ed evangelico. Abbiamo bisogno della conversione
del cuore, come ci ricorda tante volte Papa Francesco, e abbiamo bisogno della preghiera,
per non cadere in tentazione. Il nostro cuore è fatto per Dio e non troverà pace se
non in Lui.
D. – Nel mondo dell’informazione pubblica gridata e di quella privata
che fa rumore sui social network quanto è importante sottolineare l’aspetto del silenzio,
che è tipicamente mariano?
R. – In un momento in cui abbiamo troppe parole,
diciamo troppe parole, il silenzio è più attuale che mai. Anzi, direi in un momento
in cui abbiamo troppe parole che non dicono niente, che non comunicano niente, abbiamo
bisogno di parole autentiche e queste nascono soltanto dal silenzio. Ma sempre un
silenzio “abitato”: da chi? Da Gesù, dalla Parola di Dio. Allora, le nostre parole
saranno parole di speranza, saranno parole costruttive. Da Maria possiamo anche imparare
questa lezione: Maria del silenzio. Dovremmo invocarla molto in questi tempi, dove
ci sono tante chiacchiere che, come dice anche il Santo Padre Francesco, dividono
e non creano comunione, non creano Chiesa.