Giornata nazionale dell'Aism, 65 mila i malati di sclerosi multipla in Italia
Oggi e domani torna nelle piazze italiane “La mela di Aism”. L’iniziativa, promossa
dall’Associazione italiana sclerosi multipla, ha l’obiettivo di raccogliere fondi
per sostenere la ricerca scientifica su questa patologia. Che incidenza ha questa
malattia in Italia? Eliana Astorri lo ha chiesto a Claudio Conforti,
della sezione Aism di Roma:
R. – Ogni anno,
aumentano e siamo arrivati a più di 65 mila persone con sclerosi multipla in Italia,
anche perché è una patologia che si manifesta in età giovanile, massimo fra i 20 e
i 30 anni fino ai 40. Adesso, però, stiamo accorgendoci che c’è anche una sclerosi
multipla di tipo, diciamo, infantile. La ricerca scientifica sta andando avanti: negli
ultimi anni, dopo la scoperta degli effetti dell’interferone, che ormai risale a più
di 10 anni fa, molti altri farmaci sono stati messi a punto, prima sperimentati e
poi utilizzati come gli ultimi Natalizumab – hanno dei nomi un po’ complicati, ma
le persone con sclerosi li cono sconosco – che riescono sempre a rallentare gli effetti,
a ridurre il numero delle ricadute. In più, c’è anche una ricerca internazionale,
a cui l’Italia partecipa, sulla sclerosi multipla progressiva primaria, che pure fino
adesso è stata poco studiata, perché non era la forma prevalente. Comunque, il tipo
di disabilità si è un pochino ridotto, nel senso che con questi farmaci si cerca di
ridurre gli effetti, di rallentare gli effetti e quindi di portare la vita a un tipo
di vita più normale: oggi, la qualità di vita delle persone con sclerosi multipla
è senz’altro migliore di quello che poteva essere 15-20 anni fa. Bisogna però continuare
a fare ricerca e fare assistenza per tutte le persone che hanno i problemi più grossi.
Di lavoro ce n’è parecchio e quindi abbiamo bisogno dell’aiuto e della solidarietà
del pubblico.
D. – “Fai correre con noi la ricerca e le speranze dei giovani”
è lo slogan dell’evento. Si svolgerà in che modo?
R. – Si svolge nelle piazze
di Italia, con i sacchetti di mele che diamo al pubblico a fronte di un contributo
minimo di 8 euro e poi aperti alle offerte in più. Diamo soprattutto informazione
e facciamo capire cosa fa Aism e cosa facciamo noi come volontari dell’Aism, perché
l’Aism si regge, come molte associazioni di volontariato, soprattutto sul volontariato.
Quindi, tutto quello che si fa – io parlo per la sezione di Roma – è frutto all’80-90%
dell’azione dei volontari: sia come diffusione delle informazioni, sia proprio come
presenza vicino alle persone e sia anche come assistenza interpersonale. Il gruppo
dei giovani che c’è nella nostra sezione – così come in tante altre sezioni – fa dialogo
giovani-giovani: giovani con sclerosi multipla, giovani senza sclerosi multipla che
vivano questa atmosfera insieme non come malati e assistenti dei malati, ma come giovani
insieme per crescere insieme e formarsi e cercare di costruirsi un futuro migliore.