Ue. Il card. Marx a Barroso: impegno comune sulle migrazioni dopo Lampedusa
“Per anni, abbiamo seguito una politica che ha impedito di raggiungere le nostre coste
a chi ha bisogno. Questa non è l’Europa che vogliamo”. E’ quanto affermato dal card.
Reinhard Marx, presidente della Commissione degli episcopati della Comunità europea
(Comece), nel colloquio privato di giovedì scorso a Bruxelles con il presidente della
Commissione Ue, José Manuel Barroso, dopo la tragedia avvenuta lo scorso 3 ottobre,
a largo delle coste di Lampedusa, in cui 312 migranti sono morti e altri 50 risultano
ancora dispersi. ”Chiedere asilo è un diritto umano fondamentale, che dobbiamo rispettare”,
ha ribadito con fermezza il porporato, citato dall’agenzia Sir. Dalle posizioni espresse
dal cardinale nel corso dell’incontro, è emersa chiara la sua visione dell’Unione
europea, non come “un’entità internazionale astratta”, bensì come “un’unione di popoli,
di donne e uomini che credono in una serie di principi, primo tra tutti, la dignità
umana“. Sempre secondo il card. Marx, quanto accaduto a Lampedusa deve richiamare
il senso di responsabilità dei cittadini europei, perché pretendano “un’azione politica
forte e coordinata, in modo che una tale tragedia non possa mai più accadere”. Da
episodi simili deriva, infine, per le politiche europee, l’urgenza di “trovare un
accordo sulle quote di reinsediamento per ogni Stato membro”, di sollecitare “i Paesi
di origine e di transito dei migranti e richiedenti asilo a rispettare la dignità
umana” e infine di “farsi paladini di più ambiziosi ‘Obiettivi di sviluppo del Millennio’
nella lotta contro la povertà”. (C.S.)