Ritorna la Manif pour tous-Italia contro la legge sull'omofobia: a rischio libertà
di espressione
Oggi a Roma e in altre quattro città e sabato a Milano e Venezia nuove manifestazioni
contro la legge sull’omofobia, approvata recentemente alla Camera e che deve andare
in seconda lettura al Senato. A organizzarle è la "Manif pour tous"-Italia, che significa
“Manifestazione per tutti”, movimento nato sulla scia di quello francese in difesa
del matrimonio fra uomo e donna. Sui motivi della manifestazione, Debora Donnini
ha sentito il portavoce di "Manif pour tous"-Italia, Gianfranco Pillepich:
R. – I motivi
fondamentali della manifestazione sono due, dai quali discendono alcune declinazioni.
Il primo è che questa legge pensiamo sia inutile dal punto di vista giuridico. L’attuale
giurisprudenza garantisce già la punizione – anche esemplare – per chi in qualche
modo discrimina per motivi futili. Quindi, c’è anche l’aggravante di punizione esemplare
per discriminazione di orientamento sessuale. In secondo luogo, la legge di per sé
continua a mantenere un’interpretabilità molto pericolosa nei riguardi del diritto
di espressione, quindi è ancora lesiva della libertà di espressione del singolo proprio
perché – nonostante l’emendamento che è stato approvato alla Camera – di fatto non
viene tutelata la libertà d’espressione del singolo, perché all’interno dell’emendamento
si fa cenno preciso ad associazioni di carattere religioso, culturale e quant’altro.
Quindi, il singolo non è tutelato. E in più, a livello giuridico, rimangono ancora
degli spazi di interpretabilità da parte di giudici che, laddove fossero contrari
all’idea che difendiamo, potrebbero prendere posizione. Quindi rimane ancora il problema.
D.
– Voi, lo ribadite, siete contrari ovviamente a ogni forma di discriminazione in base
all’orientamento sessuale …
R. – Assolutamente. Lo abbiamo già fatto nelle
precedenti occasioni. Siamo contro ogni tipo di discriminazione, compresa quella per
orientamento sessuale, e non siamo contro nessuno. Ribadiamo la completa contrarietà
ad ogni forma di discriminazione.
D. – Nel comunicato che avete diffuso come
Manif pour tous-Italia, voi dite che questa manifestazione è anche per la difesa dell’unicità
del matrimonio tra uomo e donna, che verrebbe messa in discussione dalla proposta
di legge sul matrimonio egualitario: in che senso voi legate questa legge sull’omofobia
alla proposta di legge sul matrimonio egualitario?
R. – Abbiamo sempre pensato
che questo iter di leggi fosse in qualche modo consequenziale. La prima legge, quella
sull’omofobia, viene logicamente prima della seconda, nel senso che in qualche modo
funge da trampolino. In questo senso, il matrimonio egualitario parla chiaro, come
termine: ogni tipo di unione sarebbe equiparabile a quella attualmente prevista dalla
Costituzione, cioè tra uomo e donna. E a quel punto verrebbero aperti i diritti delle
attuali coppie tra uomo e donna anche a coppie dello stesso sesso, ledendo, in questo
caso, quello che noi difendiamo: i diritti dei più piccoli ad avere un padre ed una
madre. Dal 18 giugno scorso, è iniziato alla Camera l’iter della legge per il matrimonio
egualitario, quella che permetterebbe a persone dello stesso sesso di accedere agli
stessi diritti delle coppie formate da uomo e donna, e quindi la possibilità consequenziale
di adottare bambini e così, secondo noi, si lederebbe il diritto fondamentale di un
bambino di avere un padre e una madre.