Terra Santa: manifestazione dei cristiani contro gli atti intimidatori dei coloni
estremisti
Una marcia spontanea dei cristiani di Gerusalemme ha attraversato lunedì scorso le
vie della Città Santa per denunciare le ricorrenti profanazioni perpetrate da gruppi
di coloni ebrei estremisti a danno di luoghi di culto cristiani. Un gruppo di più
di cento cristiani si è ritrovato alla Basilica del Santo Sepolcro per poi dirigersi
verso il cimitero cattolico latino e quello anglicano, profanati nelle scorse settimane
con scritte razziste tracciate sui muri e con il danneggiamento di tombe. I partecipanti
al piccolo corteo, seguendo una croce di legno, hanno cantato e recitato preghiere
lungo il cammino, diffondendo anche un comunicato in cui si denunciano gli atti intimidatori
contro monasteri, cimiteri, chiese e moschee come espressione di impulsi razzisti.
“Si è trattato di una manifestazione spontanea per denunciare i ripetuti attacchi
contro i Luoghi Santi realizzati da una minoranza irresponsabile, che mette a rischio
la pacifica convivenza tra i popoli e tra le persone” riferisce all'agenzia Fides
il vescovo William Shomali, vicario patriarcale del patriarcato latino di Gerusalemme.
La serie di atti intimidatori compiuti a danno di monasteri, chiese e cimiteri cristiani
è iniziata nel febbraio 2012. Da allora, siglandosi spesso con la formula “il prezzo
da pagare”, militanti oltranzisti di gruppi vicini al movimento dei coloni hanno portato
attacchi anche contro moschee frequentate dagli arabi palestinesi di religione islamica.
(R.P.)