2013-10-08 12:06:40

Pakistan: nelle aree colpite dal sisma, accesso vietato alle Ong straniere


Nessuna Ong straniera è stata finora autorizzata ad operare nelle aree terremotate, nonostante le evidenti difficoltà delle autorità a gestire la situazione. A comunicarlo è Medici senza Frontiere che ha chiesto, vedendoselo respingere, il permesso di portare “le squadre di medici nelle aree colpite”, senza riuscire ancora “ad avere un’autorizzazione formale dal governo”. Le ragioni delle autorità sono state chiarite al quotidiano pachistano Dawn dal portavoce dell’Agenzia nazionale per la gestione delle calamità, Adrees Mehsood, secondo il quale non ci sarebbe necessità di alcuna assistenza diretta da parte di Ong, in quanto l’agenzia ha già fornito cibo, tende, medicinali e altri generi di prima necessità a 125.000 terremotati del sisma del 24 settembre. Inoltre, ha aggiunto Mehsood, alle organizzazioni internazionali non è permesso di operare perché il governo non ha chiesto il loro aiuto e una richiesta di soccorso internazionale in tal senso è obbligatoria per consentire l’accesso nelle aree disastrate. “Il governo locale – ha aggiunto – non vuole stranieri impegnati nei soccorsi a causa della cattiva situazione dell’ordine pubblico nella regione”. Una elaborazione singolare, che collide con la richiesta di soccorso alla comunità internazionale avanzata nei giorni scorsi dal governo provinciale. Una situazione evidenziata da Medici senza Frontiere (Msf) sul suo sito web, che segnala, insieme al rifiuto delle autorità di consentire ai suoi operatori di partecipare ai soccorsi, nonostante siano già presenti nella regione – che già abitualmente vede la peggiore situazione medico-sanitaria del Paese - anche la necessità di diverse aree terremotate non ancora raggiunte dai soccorsi. A confermare l’ipotesi di una collusione tra autorità e guerriglia indipendentista per un accordo che non consenta a iniziative straniere di operare nell’area, un leader nazionalista dell’etnia Balochi ha confermato in modo confidenziale a Dawn che “i militanti balochi non vogliono stranieri travestiti da soccorritori presso le loro basi”. Come sottolineano anche altre fonti, la situazione di Msf e altri si può spiegare con le condizioni di scarso controllo territoriale, evidenziate per il distretto di Awaran da agguati ai convogli umanitari e agli elicotteri dei soccorsi, ma che il governo non vuole far apparire all’esterno. (R.P.)







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