Siria, al via ieri lo smantellamento del più grande arsenale di armi chimiche del
Medio Oriente
In Siria, prime distruzioni e messa fuori uso di testate, bombe e apparecchiature
per la produzione di armi chimiche. Operazioni certificate ieri dagli ispettori dell’Onu
giunti a Damasco martedì scorso. Soddisfazione è stata espressa da Stati Uniti e Russia,
che si sono detti favorevoli a fissare quanto prima – forse già a metà novembre -
la data di una conferenza di pace per la Siria. Il servizio di Marina Calculli:00:01:00:07
E’
senza dubbio un’operazione senza precedenti lo smantellamento dell’arsenale di agenti
tossici più importante di tutto il Medio Oriente. L’Onu e l’Opac - l’oragnizzazione
per la proibizione di armi chimiche – sono al lavoro nel bel mezzo di una guerra civile,
che comunque continua a consumarsi e a mietere vittime. In una conferenza congiunta
il segretario di Stato americano John Kerry e il suo omologo russo, Sergei Lavrov
hanno ribadito il loro comune intento dall’isola di Bali. Kerry ha detto di essere
riconoscente nei confronti della Russia ma anche della Siria per la collaborazione
mostrata nel processo di distruzione delle armi chimiche. Il luogo in cui si è svolta
la prima operazione rimane segreto e secondo gli esperti ci vorranno circa 9 mesi
per distruggere le 1000 tonnellate di agenti chimici, oltre a 300 tonnellate di gas
mostarda, una sostanza che si usò durante la seconda guerra mondiale. Oltre il 75%
del materiale, inoltre, è fatto di liquidi non pronti ad essere usati ma da mescolare.
Questo attenua le paure di Washington che le armi siriane possano finire nelle mani
degli islamisti.