Immediatezza, assiduità, semplicità: Francesco, personaggio dell'anno su Twitter
Immediatezza, assiduità, determinazione nelle parole: sono alcune delle caratteristiche
che fanno dell’account Twitter di Papa Francesco uno dei più seguiti al mondo, nonché
un potente strumento di dialogo ed evangelizzazione. Vicino ai 10 milioni di follower,
il Pontefice si è anche aggiudicato di recente l’Oscar del web, come Personaggio dell’anno
al Blogfest 2013, sbaragliando la concorrenza di star di Internet. Di questo Cecilia
Seppia ha parlato con don Gabriele Mangiarotti, responsabile di CulturaCattolica.it,
che ha curato la prefazione del volume “I messaggi del Papa su Twitter” edito dalla
Libreria editrice vaticana.
R. - Credo che
quello che convinca dell'account del Papa sia proprio l’essenzialità con cui richiama
alle cose fondamentali. Francesco in questo caso, con questo strumento, riesce a dire
parole essenziali che sono a volte affascinanti altre commoventi. Soprattutto, sono
parole che chiedono di essere "rilanciate"; infatti la cosa impressionante è che i
tweet del Papa sono continuamente rilanciati. E' di questo che l’uomo ha bisogno:
di questo annuncio, di questa testimonianza e verità; le cose effimere all’uomo non
servono. Mi sembra che in questo modo Papa Francesco dia alla Rete quel volto umano
che ogni strumento creato dall’uomo dovrebbe avere, soprattutto per comunicare.
D.
– D’altra parte, come ha detto anche il Papa al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni
sociali, nell’era digitale la Chiesa deve imparare a “mettersi in cammino con tutti,
per favorire l’incontro dell’uomo con Cristo”. Twitter è un veicolo eccezionale in
questo senso, anche per l’evangelizzazione e questo Francesco sembra averlo capito
molto bene...
R. – Certo, in questo senso Papa Francesco risponde proprio a
quel grido che fece Giovanni Paolo II (Messaggio per la 36° Giornata mondiale delle
comunicazioni sociali, 2002) quando – parlando proprio del mondo di Internet – disse:
“Da questa galassia di immagini emergerà il volto di Cristo, perché solo quando si
vedrà il Suo volto, e si udirà la Sua voce il mondo conoscerà la buona notizia della
nostra redenzione”, e continua dicendo “Questo è il fine dell’evangelizzazione che
farà di Internet uno spazio umano autentico”.
D. – Talmente importante questa
presenza del Papa su Twitter - che tra l’altro è vicino ai 10 milioni di follower
– che la Lev ha deciso di dedicargli un volume raccogliendo alcuni dei suoi tweet.
Parliamo di questo volume, del perché è nato...
R. – E’ nato proprio da questo
desiderio di rendere accessibile questa modalità di incontro con l’uomo usata dal
Papa. Tra l’altro questo libro ha anche immagini bellissime – fotografie di Giovanni
Chiaromonte – frammenti di verità, di vita e di bellezza che fanno emergere una profondità
ed una bellezza ancora più grande.
D. – Il Papa lancia tweet ed ogni giorno
ci sono milioni di "menzioni" che arrivano al suo account. Follower, gente che lo
segue e che gli chiede preghiere, o che risponde all’appello che il Papa può aver
lanciato attraverso quel tweet. Questo è anche un modo per avvicinare la Chiesa e
quindi il Papa alla sua gente, al suo popolo...
R. – Certo è sicuramente un
aspetto interessante. Dico sempre che la Rete non può rimanere soltanto virtuale,
deve diventare una rete reale, che dia la possibilità di un incontro. Del resto questa
mi sembra che sia una caratteristica del Papa: quella di non lanciare soltanto messaggi
ma di incontrare anche le persone. Questo si vede nelle visite pastorali; alla Gmg
di Rio de Janeiro; quando celebra le udienze perché la gente pone continuamente domande,
o fa osservazioni insieme ad atti di gratitudine, che certamente sono segno di questo
diventare relazione...
D. – Abbiamo detto “immediatezza, assiduità, semplicità”
ma anche “determinazione nelle parole”. È un linguaggio assolutamente innovativo.
Tanto per citare alcuni dei suoi tweet contenuti in questo volume: “Dio non è uno
spray". "Non siamo cristiani all’acqua di rose”. Lei don Gabriele dice che Papa Francesco
si muove in questo mondo come “un pesce nell’acqua”...
R. – Sì. La cosa impressionante
– ma questa è per certi aspetti la caratteristica di Twitter ed il Papa mi sembra
aver colto bene questa cosa – è che quando bisogna attenersi ai 140 caratteri disponibili
non si può dire l’ovvio, il banale; si deve cercare l’essenziale. Mi sembra che questi
tweet del Papa abbiano la forza di centrare l’essenziale.