“Abbiamo bisogno dello spirito di Assisi": a scriverlo è il presidente della Repubblica
Italiana, Giorgio Napolitano, in un messaggio per la festa di San Francesco, Patrono
d'Italia e la visita del Papa nella città umbra. E’ il diciannovesimo Pontefice che
arriva nella terra del Poverello, ma il primo che ne abbia assunto il nome e che ne
stia facendo un indirizzo di Pontificato. Le attese sono di parole e gesti forti che
diano speranza, ardore di fede e siano di guida anche per la comunità civile. Era
da più di cinquant’anni che la Festa non coincideva con la presenza di un Pontefice
ad Assisi. Il servizio della nostra inviata Gabriella Ceraso:
“Bentornato
Francesco”: così titolano molti quotidiani di Assisi. Dunque, nei volti e nei gesti
del Papa si attende di rivedere quel Francesco che qui visse e operò in povertà mutando
il corso della Chiesa. “Papa Francesco, semplice tra i semplici”, recita invece lo
striscione che campeggia all’Istituto Serafico, dove l’elicottero papale arriva alle
7.45, prima di 11 tappe di un percorso di oltre 30 km alle pendici del Subasio. Mettendosi
sulle orme di Francesco, il Papa non poteva - come lui - non “abbracciare chi è nel
bisogno”: e così farà con gli oltre 100 ragazzi disabili gravi che l’Istituto cura.
Poi sarà la volta dei poveri, i prediletti dal frate del Duecento e parola chiave
di questo pontificato: Francesco li incontrerà in vescovado e al pranzo nella mensa
della Caritas. Saranno dunque gli “ultimi” a connotare questa visita, un “evento unico”
per il sindaco Claudio Ricci:
“Noi riteniamo che questa unicità abbia
un senso culturale e teologico molto ampio e profondo. Sarà un pellegrinaggio, un
rimettere in luce i valori di Francesco oggi e quindi sarà un momento di straordinaria
valenza teologica, spirituale e culturale”.
Pronti ad accogliere il papa
due palchi: sulla piazza davanti alla Basilica di San Francesco per la Messa, e davanti
a Santa Maria degli Angeli, dove sono attesi 12mila giovani. Lungo le strade colorate
di bandiere vaticane, sono pronti i 9 maxischermi e le prime transenne, 10 km in tutto.
100mila i pellegrini attesi e oltre 1000 giornalisti. Dunque emozione nei cuori e
riflettori accesi, con 14 nazioni a trasmettere l’evento. Ieri si è svolta la solenne
commemorazione del Transito di San Francesco alla Porziuncola, occasione speciale
per affidare a Lui la giornata di oggi, come spiega il Custode della Porziuncola,
padre Fabrizio Migliasso:
“Quest’anno la abbiamo intitolata ‘Con le lampade
accese’ - Veglia di preghiera in attesa di Papa Francesco, ripercorrendo le tappe
del pellegrinaggio del 4 ottobre. Abbiamo preso come traccia della preghiera i luoghi
che Papa Francesco visiterà e per ogni luogo abbiamo estrapolato una Parola di Dio,
una parola di Francesco e una parola di Papa Francesco. Vogliamo così prepararci a
quello che vivremo il giorno dopo”.
Un contributo economico a favore delle
Caritas per la loro attivita' in aiuto dei poveri e un piccolo cipresso. Sono i ''pensieri''
per Papa Francesco, che al suo arrivo gli saranno consegnati dalla presidente della
Regione Umbria, Catiuscia Marini. “Quella del Pontefice”, dice, “sarà una visita
di straordinario significato per l’intera comunità umbra in quanto il francescanesimo
ha segnato profondamente anche la nostra coscienza civile”. Sentiamo la presidente
della Regione al microfono di Gabriella Ceraso:
R. - Quello
di san Francesco è un messaggio di grande modernità; è anche utile per guardare al
futuro. Prima di tutto, c’è il tema pace e del dialogo tra i popoli e, oggi, anche
quello dell’interculturalità. Inoltre, sicuramente l’altro messaggio è quello attinente
la natura, il Creato come diceva Francesco, e quindi il rispetto per tutti gli esseri
viventi, per l’ambiente e per lo sviluppo sostenibile. Non da ultimo, questo momento
difficilissimo di crisi economica e sociale rimette al centro il tema dell’impoverimento
della popolazione e quindi l’attenzione verso gli ultimi. Questo, per le istituzioni
civili significa misurarsi nell’azione di governo con i temi della sostenibilità sociale
e delle scelte che si compiono.
D. - Vorrebbe dire qualcosa al Santo Padre
o che lui dicesse a voi, alle istituzioni dell’Umbria, alle istituzioni civili?
R.
– Il Papa ha già mostrato una grande attenzione ai temi del lavoro. L’ Umbria, come
tutte le regioni, in modo particolare quelle del Centro Nord, ovvero quelle regioni
che erano caratterizzate da una grande operosità, oggi sono pesantemente indebolite.
Quindi il Papa troverà i nostri lavoratori:quelli della Merloni, quelli del polo chimico
di Terni, quelli dell’acciaio che hanno un futuro incerto, quelli della Sangemini
e tante piccole imprese indebolite dalla crisi. Quindi, forse, il messaggio più forte
e atteso è proprio il messaggio di fiducia e di speranza anche sul futuro che riguarda
il mondo del lavoro.