Madagascar. Tensione dopo il linciaggio di 3 persone accusate di traffico d’organi
Resta alta la tensione a Nosy Be, una delle località turistiche più note del Madagascar,
dove la folla in delirio ha linciato tre uomini – un italiano, un francese e un malgascio
– accusati di aver rapito e ucciso un bambino di otto anni, omicidio che potrebbe
essere legato al traffico d’organi. “Le manifestazioni della popolazione continuano
e le autorità hanno decretato il coprifuoco notturno”, spiega all’agenzia Fides don
Luca Treglia, direttore dell’emittente Radio Don Bosco di Antananarivo. Il sacerdote
riferisce che Nosy Be si trova nella zona a più alto rischio di turismo sessuale dell’isola,
ma rimane cauto sull’ipotesi investigativa del traffico d’organi, al quale sarebbero
stati dediti i tre torturati, ipotesi avvalorata dal ritrovamento del cadavere mutilato
della piccola vittima: “È un fatto ancora da verificare – dice – anche se a più riprese
nel Paese si sono diffusi allarmi su presunte esportazioni di organi umani”. Le autorità
malgasce hanno fatto sapere di aver arrestato sei persone sospettate di essere legate
al linciaggio avvenuto ieri e hanno precisato che, essendo stato già sepolto il corpo
del bambino, sarà impossibile effettuare l’autopsia e verificare l’effettiva presenza
delle mutilazioni. (R.B.)