La visita del card. Filoni in Corea: non perdere di vista il ruolo della preghiera
Prosegue la visita pastorale del cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione
per l’Evangelizzazione dei popoli, in Corea del sud. Questo giovedì il porporato –
riferisce la Fides – si è recato a Chojinam, dove si trovano le tombe dei cinque servi
di Dio considerati il primo nucleo della Chiesa nascente in Corea. Qui, ha benedetto
la statua di Nostra Signora della pace e ha presieduto la celebrazione cui hanno partecipato
religiosi e laici membri della Società di Vita apostolica della Corea: “La vita religiosa
ha due caratteristiche indissolubili – ha detto durante l’omelia – la prima è che
non può non essere cristologica; la seconda, conseguentemente, è che non può non essere
anche ecclesiologica”. Il porporato ha poi indicato che anche la missionarietà “che
deriva dalla risposta che diamo a Cristo e dall’invio, avviene nella dimensione ecclesiale”.
Nella sua omelia, il cardinale Filoni ha poi sottolineato la crisi odierna che coinvolge
alcune Congregazioni, causata “dall’aver anteposto o sminuito il ruolo della preghiera
e dello spirito per l’attività pratica, divenendo ben presto attivismo, e di aver
sottovalutato anche l’orazione comunitaria”. Infine, l’invito “ad avvalersi nelle
parrocchie e nelle associazioni, dei carismi spirituali e pastorali di cui i religiosi
e le religiose sono portatori e portatrici, perché solo da una visione integrata potrà
derivare il miglior bene per la Chiesa”. (R.B.)