2013-10-03 08:57:32

Giordania: il lavoro della Caritas nei Centri di Zarqa e Mafraq per i profughi siriani


Dozzine di donne con veli integrali neri entrano ed escono dalle stanze di Caritas Giordania nelle città di Zarqa e Mafraq, dove si registrano i profughi siriani. Si muovono in gruppo, per proteggere sé e le figlie dalle molestie. Sono tutte donne sole, i mariti sono morti o rimasti in Siria a combattere. Alcune portano con sé i neonati. Gli altri figli - la media siriana è di cinque o sei a famiglia - rimangono in strada a giocare o a lavorare, vendendo piccoli prodotti come caramelle o bibite per portare a casa 5 dinari al giorno. A Zarqa e Mafraq, non lontano dal confine con la Siria - riferisce l'agenzia Sir - i giordani hanno fatto affari d’oro, affittando case e garage al doppio del prezzo: i prezzi possono andare dai 100 ai 250 dinari. Il denaro per pagare l’affitto, oltre al latte e ai pannolini, è la richiesta più frequente nei due centri di Caritas Giordania. Caritas italiana li sta aiutando nell’ambito dell’emergenza Siria, che ha raccolto solo 150 mila euro nonostante due anni di guerra e 110 mila morti. Ne ha stanziati 550 mila per aiutare le Caritas medio-orientali che li accolgono. A breve partirà un progetto per bambini disabili nel centro N.S. della Pace ad Amman. L’intera rete di Caritas internationalis ha messo a disposizione oltre 15 milioni di euro per gli aiuti alla Siria. (R.P.)







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