Sud Corea: il card. Filoni chiede ai vescovi "audacia missionaria”
“Non accontentatevi del prestigio che la Chiesa ha nel vostro Paese, né delle statistiche,
pur così significative, che possiamo leggere. Il più è ancora da fare e bisogna avere
intelligenza e audacia missionaria”. E’ la raccomandazione che il card. Fernando Filoni,
Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha rivolto ieri ai
vescovi della Conferenza episcopale della Corea (Cbck) che ha incontrato a Seoul nel
corso della sua visita pastorale nel Paese asiatico in occasione del 50° anniversario
della creazione della diocesi di Suwon. Nel suo discorso - riferisce l'agenzia Fides
- il Prefetto del Dicastero Missionario ha ricordato le origini della Chiesa locale,
che si è potuta sviluppare nonostante “le varie persecuzioni e le leggi anticristiane”,
tanto che “oggi la Chiesa cattolica di Corea è una bellissima realtà, ricca di sacerdoti,
di religiosi e religiose, di seminaristi e di associazioni laicali, nonché di storiche
figure”, come quella del card. Stephen Kim Sou-hwan. Il card. Filoni si è quindi soffermato
sul ruolo e la missione dei vescovi, richiamando le indicazioni di Papa Francesco
ai vescovi del Celam, incontrati a Rio de Janeiro, quindi ha raccomandato in particolare
la visita alle parrocchie, la vigilanza sulla trasparenza amministrativa, l’attenzione
ai laici. “Al tempo stesso – ha proseguito -, desidero anche manifestare tutto il
mio apprezzamento per lo spirito missionario della Chiesa coreana, non solo ad intra,
ma anche ad extra, infatti, con varie centinaia di missionari presenti in circa 80
paesi, essa risponde generosamente all’anelito di evangelizzazione del mondo!” Parlando
del rapporto con i sacerdoti, il cardinale ha poi esortato i vescovi a “mantenere
con loro relazioni positive, nonché paterne e, quando è necessario ferme, avendo sempre
a cuore la loro formazione spirituale, culturale e pastorale permanente”. Quindi ha
evidenziato la necessità di visitare spesso i Seminari e “di intrattenere relazioni
personali con ciascuno degli alunni della diocesi, perché è compito primo del vescovo
ammettere al sacerdozio giovani idonei e degni”. Infine, ha esortato al dialogo, alla
collaborazione e alla stima verso i religiosi e le religiose, in quanto “il ruolo
e la loro missione nella Chiesa non è secondario e la Chiesa ha bisogno dei loro carismi”.
Infine ha esortato a favorire il laicato, poichè “i laici rappresentano un prezioso
serbatoio di forze da immettere nella realtà sociale, politica, economica e culturale,
ben sapendo che furono proprio dei laici ad introdurre il Vangelo in questo Paese
e a creare i prodromi della Chiesa di Corea.” Nella parte conclusiva del suo discorso
il card. Filoni ha espresso il suo apprezzamento ai vescovi coreani per la generosità
pastorale, per la comunione con il Santo Padre, per il sostegno alle missioni di tutto
il mondo, quindi ha concluso: “Grazie anche per l’attitudine positiva che voi avete
nei confronti dei fedeli della Corea del Nord, ai quali, in questo momento, va il
mio pensiero e la mia preghiera. Grazie anche per l’attenzione che voi riservate alla
Chiesa in Cina. In merito, data la delicata situazione che essa attraversa, una migliore
intesa con la nostra Congregazione è assai auspicabile”. (A cura di Roberto Piermarini)