Indonesia: i vescovi chiedono maggiore impegno dei cattolici in politica e nel governo
I cattolici devono impegnarsi sempre più in politica, anche e soprattutto nel Paese
musulmano più popoloso al mondo che - nel 2014 - sarà chiamato alle urne per le elezioni
generali e del nuovo Presidente. Una presenza - riferisce l'agenzia AsiaNews - che
riguarda in particolare i giovani e gli studenti universitari, che costituiscono il
futuro di una nazione che si dice multiculturale sulla carta costituzionale ma, nei
fatti, è teatro di scontri e violenze confessionali. Di questi temi si è parlato nel
corso di un convegno di quattro giorni a Jakarta, promosso dalla Commissione per l'Apostolato
dei laici (Cal) della Conferenza episcopale indonesiana (Kwi). Dopo anni di silenzi
e vuoto, i prelati rilanciano il compito di partecipare alla vita pubblica e alla
guida del Paese. Ora l'attenzione si concentra sulla formazione dei cattolici, un
cammino che deve basarsi sui valori etici e l'impegno al bene comune. I 37 delegati
in rappresentanza delle rispettive diocesi hanno discusso i problemi e proposto idee
e progetti, che guardano con particolare attenzione ai giovani indonesiani. La politica
attiva, l'impegno di governo costituiscono infatti un nuovo terreno di "evangelizzazione"
e di promozione dei valori e delle proposte cristiane anche se in Indonesia manca
ad oggi un vero e proprio partito cattolico. L'attenzione è concentrata sulle elezioni
del prossimo anno, che potrebbero significare un cambiamento deciso dopo i due mandati
del presidente Susilo Bambang Yudhoyono; considerato un "moderato", egli non ha saputo
fermare la deriva islamista che, nell'ultimo periodo, ha causato attacchi e violenze
contro le minoranze. Attraverso lettere pastorali, messaggi e documenti i vescovi
accompagneranno i fedeli fino al voto, chiedendo sempre maggiore impegno nel nome
della crescita e dello sviluppo. (R.P.)