No al terrorismo, sì al dialogo: appello di pace all'incontro delle religioni promosso
da Sant'Egidio
E' questo il tempo opportuno per una rivolta della speranza, a cominciare dalle religioni.
E' quanto hanno indicato nel loro Appello di pace i leader religiosi convenuti a
Roma per il XXVII incontro per la pace, organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio
e quest'anno dal titolo "Il coraggio della speranza". Martedì sera, dopo le varie
tavole rotonde che da lunedì hanno attraversato i temi più attuali, durante una cerimonia
in piazza del Campidoglio, i capi delle diverse confessioni hanno firmato l'Appello,
impegnandosi a promuovere il dialogo tra i loro credenti. Servizio di Francesca
Sabatinelli: La crisi ha generato
povertà per tutti, oltre a quella economica, anche di idee, di speranze e di sogni.
I leader religiosi firmano l’appello di pace 2013 e chiedono al mondo di combattere
con "Il coraggio della speranza" la rassegnazione e il pessimismo di fronte a guerre
e violenza. “Basta con la cultura del nemico che impedisce di vedere nell’altro una
ricchezza per sé”, si legge nell’appello: perché la fedeltà alle radici religiose
spinge l’uno verso l’altro. Risuona quindi il monito più lanciato in questi giorni,
soprattutto da Papa Francesco, che lunedì ha incontrato i partecipanti all’incontro:
"respingiamo il terrorismo religioso - scrivono i campi religiosi - utilizzare il
nome di Dio per uccidere è blasfemo. Il terrorismo religioso nega in radice la religione".
La guerra si vince solo con la pace, concludono, c’è quindi bisogno di un movimento
mondiale per la pace. E questo impone, dice dal palco Andrea Riccardi, "una nuova
responsabilità di tutte le religioni di liberasi dalle chiusure autoreferenziali": "Noi
ci sentiamo molto vicini a quello che Papa Francesco dice, perché sta toccando punti
vitali del nostro presente e della nostra realtà. Papa Francesco dà un messaggio di
speranza che non è un codice ma parte dall’assimilazione in noi stessi: c’è un impegno
di tutte le religioni, perché il terrorismo religioso divide le religioni".
Per
opporsi al terrorismo religioso non bastano le armi, ci vuole la pace delle religioni,
prosegue Riccardi, ci vuole "una rivolta dello spirito". E l'immagine dal Campidoglio
di tutti i leader religiosi gli uni accanto agli altri, che firmano l'Appello e accendono
insieme il cero della pace ne è la dimostrazione: "Un messaggio - aggiunge il fondatore
della comunità - che va lontano più di quanto possiamo credere". Urge quindi la creazione
di un grande movimento di pace lanciato dalle religioni. L’appuntamento con l’incontro
2014, in occasione del centenario dello scoppio della Prima Guerra mondiale, sarà
ad Anversa, in Belgio, primo Paese ad essere invaso dai tedeschi.