2013-10-01 19:21:34

No al terrorismo, sì al dialogo: appello di pace all'incontro delle religioni promosso da Sant'Egidio


E' questo il tempo opportuno per una rivolta della speranza, a cominciare dalle religioni. E' quanto hanno indicato nel loro Appello di pace i leader religiosi convenuti a Roma per il XXVII incontro per la pace, organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio e quest'anno dal titolo "Il coraggio della speranza". Martedì sera, dopo le varie tavole rotonde che da lunedì hanno attraversato i temi più attuali, durante una cerimonia in piazza del Campidoglio, i capi delle diverse confessioni hanno firmato l'Appello, impegnandosi a promuovere il dialogo tra i loro credenti. Servizio di Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3
La crisi ha generato povertà per tutti, oltre a quella economica, anche di idee, di speranze e di sogni. I leader religiosi firmano l’appello di pace 2013 e chiedono al mondo di combattere con "Il coraggio della speranza" la rassegnazione e il pessimismo di fronte a guerre e violenza. “Basta con la cultura del nemico che impedisce di vedere nell’altro una ricchezza per sé”, si legge nell’appello: perché la fedeltà alle radici religiose spinge l’uno verso l’altro. Risuona quindi il monito più lanciato in questi giorni, soprattutto da Papa Francesco, che lunedì ha incontrato i partecipanti all’incontro: "respingiamo il terrorismo religioso - scrivono i campi religiosi - utilizzare il nome di Dio per uccidere è blasfemo. Il terrorismo religioso nega in radice la religione". La guerra si vince solo con la pace, concludono, c’è quindi bisogno di un movimento mondiale per la pace. E questo impone, dice dal palco Andrea Riccardi, "una nuova responsabilità di tutte le religioni di liberasi dalle chiusure autoreferenziali":
"Noi ci sentiamo molto vicini a quello che Papa Francesco dice, perché sta toccando punti vitali del nostro presente e della nostra realtà. Papa Francesco dà un messaggio di speranza che non è un codice ma parte dall’assimilazione in noi stessi: c’è un impegno di tutte le religioni, perché il terrorismo religioso divide le religioni".

Per opporsi al terrorismo religioso non bastano le armi, ci vuole la pace delle religioni, prosegue Riccardi, ci vuole "una rivolta dello spirito". E l'immagine dal Campidoglio di tutti i leader religiosi gli uni accanto agli altri, che firmano l'Appello e accendono insieme il cero della pace ne è la dimostrazione: "Un messaggio - aggiunge il fondatore della comunità - che va lontano più di quanto possiamo credere". Urge quindi la creazione di un grande movimento di pace lanciato dalle religioni. L’appuntamento con l’incontro 2014, in occasione del centenario dello scoppio della Prima Guerra mondiale, sarà ad Anversa, in Belgio, primo Paese ad essere invaso dai tedeschi.

Ultimo aggiornamento: 3 ottobre







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