Emilia Romagna. Documento dei vescovi su sètte e satanismo
“Religiosità alternativa, sètte e spiritualismo. Sfida culturale, educativa, religiosa”
è il titolo del documento dei vescovi dell’Emilia Romagna, pubblicato in queste settimane
dalla Libreria editrice Vaticana. Lunedì a Bologna, la presentazione ufficiale del
testo. Al microfono di Luca Tentori, il commento di mons. Luigi Negri,
arcivescovo di Ferrara – Comacchio, coordinatore della stesura del testo:
R.–E’ la prima volta che un episcopato regionale prende di petto una sfida, una sfida
radicale. Rappresenta un tentativo di comprendere il fenomeno e di ridare sostanza
alla coscienza della realtà cristiana. Quindi, io penso che questo documento debba
essere conosciuto dai giovani, dagli insegnanti e dai sacerdoti. Noi dobbiamo mettere
in atto nell’abito delle comunità cristiane un tipo di aiuto e di appoggio a queste
persone. Penso a quanti sono cadute anche marginalmente nelle sètte diaboliche, perché
se sono a un certo livello sono ormai irrecuperabili.
D. – Mons. Negri, perché
la necessità di un documento in Emilia Romagna sulle sètte e il satanismo?
R.
– E’ un fenomeno impressionante, ma anche come imponenza statistica. Abbiamo una diffusione
di quasi tutte le sètte. Abbiamo fatto un lavoro serio di recensione di quasi tutte
le sètte e quelle sataniche sono sicuramente quelle più gravi e le più disastrose.
Ci si trova di fronte a un tentativo molto vasto articolato e pervasivo di tradurre
in senso gnostico e antropologico l’evento cristiano. Sono tutte ascesi di carattere
psicologico, moralistico, fino a un tentativo proprio di corrompere l’annuncio cristiano
nel senso diabolico.
D. – Perché molte persone si rivolgono al mondo delle
sètte? Cosa sta alla base di questa scelta? Anche una scarsa conoscenza della fede
cattolica professata?
R. – Direi una ignoranza e una volontà di crearsi una
religione "fai-da-te", come tante volte ha detto Benedetto XVI. La religione sembra
diventare un oggetto di manipolazione di carattere psicologico, di carattere affettivo
e istintivo. Queste sètte raccolgono una sintesi eclettica di fattori diversi che
singolarmente presi sembrano corrispondere di più a questa volontà riduttiva dell’Evento
a messaggio, atteggiamento etico, a pratica spirituale.
D. – Che differenza
c’è tra il satanismo e le altre sétte?
R. – Il satanismo è volutamente, esplicitamente
il tentativo non di dissacrare la tradizione cristiana, ma di superare la tradizione
cristiana in un culto del demonio e di Lucifero nelle varie forme che viene presentata
come al religione del nostro tempo. Fino a qualche anno fa, per esempio, i furti satanici
venivano sbrigativamente definiti come fenomeni di bullismo. E’ stato mettendo insieme
tutti i fattori che sono emerse invece delle preoccupanti connessioni. Per esempio
le sètte sataniche della regione fanno capo generalmente a Milano. Alcune di queste
grandi centrali milanesi fanno direttamente riferimento a Londra, alla imponenza delle
sètte deviate di certo protestantesimo ferocemente anticattolico.