Forti manifestazioni a Khartoum mentre riprendono i combattimenti in Darfur
Nella regione sudanese del Darfur sono ripresi gli scontri tribali. Numerose le vittime
negli ultimi giorni di combattimenti. A motivo delle violenze soprattutto il possesso
della terra e dell’acqua, nonché la gestione dei diritti minerari. Ma quello che preoccupa
maggiormente il governo di Karthoum sono le proteste contro il caro carburanti, in
varie città del Paese, contro le quali, però, l'esecutivo ha deciso di tenere una
linea dura, non tornando indietro sulla cancellazione dei sussidi. Centinaia gli arrestati
negli ultimi giorni di dimostrazioni, e decine i manifestanti uccisi: 33 i morti solo
nell'ultima settimana. Molti chiedono le dimissioni del presidente al Bashir, già
colpito da mandato di cattura internazionale. Sui motivi della protesta Giancarlo
La Vella ha sentito Massimo Alberizzi, esperto di Africa e responsabile
del sito “www.africa-express.it”.
R. – E’ veramente
spontanea e non è manovrata da nessun partito, neanche da quello islamico di Hassan
al Turabi o dall’Umma party di Sadiq al Mahdi. Sappiamo che il prezzo del carburante
si ripercuote su tutti i generi alimentari a partire dai trasporti. Quindi qualunque
carburante adesso costa molto, molto di più. Si tratta quindi di una protesta cominciata
non a Khartoum, ma a Wad Madani poi a El Obeid, ed è arrivata a Khartoum con un giorno
di ritardo.
D. - Potrebbe, questa protesta, sfociare in una sorta di primavera
sudanese, secondo te?
R. - In molti lo sperano. Se per esempio il governo ritirasse
questo provvedimento immediatamente, direi che si potrebbe smontare tutto. Il governo
però ha dei grossi problemi di bilancio, praticamente è in fallimento. Per questo
motivo hanno dovuto aumentare i prezzi.
D. - Si sta riaprendo anche il fronte
del Darfur. Sono ripresi gli scontri interetnici, c’è una situazione già molto preoccupante
…
R. - Sì. Possiamo dire che il Darfur ha una situazione sempre un po’ ondivaga,
nel senso che in alcuni momenti c’è un po’ di tranquillità e di pace, in altri c’è
una ripresa dei combattimenti. La situazione è praticamente incancrenita dal 2003.
Ogni tanto si registrano nuovi scontri, nuove battaglie. In questo momento è di nuovo
rinvigorita la resistenza. Dipende anche dall’invio di armi, di aiuti, finanziamenti
… La situazione politica internazionale gioca un ruolo. In questo momento i combattimenti
sono ripresi in maniera abbastanza forte.