Ennesimo naufragio tra Australia e Indonesia: 25 superstiti
Ennesima tragedia del mare, nei giorni scorsi, in Australia: un barcone salpato dall’isola
indonesiana di Java e diretto verso le coste australiane, è affondato con 120 persone
a bordo – tra cui molti bambini – delle quali solo 25 adulti sono finora stati tratti
in salvo. La vicenda, riferisce l’agenzia Misna, rischia di inasprire ulteriormente
il dibattito intorno ai nuovi provvedimenti che Canberra avrebbe deciso di attuare
contro i boat-people, prevedendo il respingimento dei profughi in tutti casi ove sia
possibile, e l’invio di questi nei campi di raccolta nell’isola di Manus, a Papua-Nuova
Guinea, e nell’isola-Stato di Nauru: solo coloro che si vedranno riconosciuto il titolo
di rifugiato potranno, quindi, d’ora in poi, essere accolti su territorio australiano.
A tal proposito, il neopremier Tony Abbott ha previsto per la prossima settimana un
viaggio in Indonesia – il primo all’estero dall’inizio del suo mandato, il 18 settembre
scorso - per discutere la propria intenzione di fermare ogni imbarcazione all’uscita
dalle acque territoriali indonesiane per rispedirla verso la costa: decisione malvista
dall’Indonesia, che secondo le autorità locali “metterebbe a serio rischio la stretta
collaborazione e la fiducia tra i due Paesi”. (R.B.)