2013-09-28 08:15:16

Beatificazione di don Bulešić, martire sotto il regime di Tito. il card. Amato: un invito a restare saldi nella fede


Celebrata oggi a Pola, in Croazia, la Messa per la Beatificazione di Miroslav Bulešić, sacerdote diocesano, martire, ucciso nell’Istria settentrionale nel 1947. A presiedere il rito, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il servizio di Giada Aquilino:RealAudioMP3

Erano gli anni ’40, gli anni del regime di Tito, gli anni della persecuzione comunista della Chiesa in Croazia: oltre 400 sacerdoti trucidati o morti per torture e stenti nelle carceri. Uccisi anche teologi e seminaristi, suore e laici. Don Miroslav, nato nel 1920 nei pressi di Sanvincenti, fu ordinato sacerdote nel 1943. Fu anche professore e vicepreside al seminario di Pisino. A soli 4 anni dall’ordinazione, fu ucciso a Lanischie: era il giorno delle Cresime in parrocchia, ma c’erano concrete avvisaglie di contestazioni. Il Sacramento fu amministrato lo stesso, con un po’ d’anticipo sull’orario programmato, ma un manipolo di miliziani armati mise a ferro e fuoco l’edificio, come spiega il cardinale Angelo Amato:

“Nell'inferno di questo caos i facinorosi si sfogarono contro don Miro, bastonandolo selvaggiamente e spintonandolo con violenza contro il muro. Il giovane sacerdote insanguinato e sfigurato ripeté più volte l'invocazione: ‘Gesù, accogli la mia anima’”.

Dal cimitero locale, il corpo venne più tardi traslato a Sanvincenti. Oggi la sua ultima dimora è la chiesa dell’Annunciazione di Maria. E’ stato Papa Benedetto XVI - che nel 2011 aveva visitato la Croazia e a Zagabria si era soffermato in preghiera sulla tomba di un altro figlio di quella terra, il Beato Alojzije Stepinac - a riconoscere l’anno successivo il martirio di don Miroslav Bulešić. Sul significato della cerimonia di Pola, ancora il cardinale Amato:

“La beatificazione odierna del nostro sacerdote e martire vuole essere un invito a tutti a rimanere saldi nella fede. È, inoltre, un monito a non ripetere mai più il gesto tragico di Caino, ma a vivere nella pace, nella fraternità e nella carità, secondo la parola di Gesù che dice: ‘Questo vi comando amatevi gli uni gli altri’.







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