Arabia Saudita. Il Gran muftì: “Via le chiese dalla penisola arabica”
Lo sceicco Abdul Aziz bin Abdullah, Gran mufti dell’Arabia Saudita – Paese alleato
con l’Occidente sulla scena politica mondiale – ha dichiarato che “è necessario distruggere
tutte le chiese della regione”. Come riferito all'agenzia Fides, parlando a una delegazione
del Kuwait giunta in Arabia, Abdul Aziz bin Abdullah ha sottolineato che l’eliminazione
delle chiese sarebbe in sintonia con la secolare regola che prevede l’islam come unica
religione praticabile nella penisola arabica. Il Gran mufti dell’Arabia Saudita è
il più alto leader religioso nel regno musulmano sunnita. E’ anche il capo del “Consiglio
supremo degli ulema” (studiosi islamici ) e del Comitato permanente l’emissione di
fatwa (decreti religiosi). La dichiarazione del muftì giunge dopo che un parlamentare
kuwaitiano, Osama Al-Munawer, ha annunciato il mese scorso sul social network “Twitter”
di voler presentare un progetto di legge per vietare la costruzione di nuove chiese
e luoghi di culto non islamici in Kuwait. Di recente, in occasione della consacrazione
di una chiesa cattolica negli Emirati Arabi, i cristiani locali avevano auspicato
“l’avvio di negoziati per costruire una chiesa in Arabia Saudita”, dato che nel regno
Saudita vivono, secondo le stime, fra 3 e 4 milioni di cristiani, tutti lavoratori
immigrati che desiderano avere una chiesa. A giugno del 2013 il card. Fernando Filoni,
Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli, ha consacrato la nuova
chiesa di Sant’Antonio negli Emirati Arabi Uniti, nei pressi di Dubai, e una nuova
Chiesa dedicata a San Paolo è in costruzione ad Abu Dhabi. All’inizio del 2013 il
re del Bahrein ha donato alla comunità cristiana un terreno per la costruzione di
una nuova chiesa, la cattedrale Nostra Signora di Arabia. (R.P.)