2013-09-27 20:24:11

Siria: accordo all'Onu sulla distruzione delle armi chimiche siriane


E’ di circa 30 morti e un centinaio di feriti il bilancio delle vittime dell’esplosione avvenuta nella provincia di Damasco, all’esterno di una moschea al termine del rito del venerdì. Altre 11 vittime si registrano ad Aleppo per un raid aereo del regime siriano. C’è attesa intanto per la riunione del Consiglio di sicurezza, prevista stanotte, ora italiana, a New York. Servizio di Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

A New York l'accordo sulla distruzione dell’arsenale chimico di Assad, dice il presidente Usa, rappresenta una grande vittoria per la comunità internazionale. Al Palazzo di Vetro la votazione è stata ad altissimo livello, con la presenza dei ministri degli esteri dei 5 membri permanenti del Consiglio. La condizione per l’attuazione della risoluzione è stata l’accettazione da parte dell’Opac, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. Gli ispettori dell’Opac sono attesi in Siria entro martedì, con il libero accesso ai depositi di stoccaggio degli armamenti già dichiarati dalle autorità di Damasco, ma anche a qualsiasi altro sito che potrebbe essere coinvolto nel programma di riarmo chimico siriano. A lavorare sul terreno anche un altro team di ispettori, quello inviato dalle Nazioni Unite, ritornati nel Paese per proseguire le proprie indagini su sette luoghi che avrebbero visto attacchi con armi chimiche o biologiche. Intanto, il Consiglio Onu per i diritti umani ha approvato una risoluzione di condanna all'uso di armi chimiche in Siria senza però indicare i responsabili.

Per un commento sull’accordo all’Onu, Marco Guerra ha intervistato Maria Grazia Enardu, docente di Storia delle relazioni internazionali all’Università di Firenze:RealAudioMP3
R. – La Russia ha deciso un significativo passo contro il suo alleato siriano. Da questo momento in poi, visto che i cinque membri del Consiglio di sicurezza hanno firmato questa risoluzione, la pazienza di Putin verso azioni non concordate, unilaterali della Siria sta finendo. Un'eventuale ulteriore azione della Siria, nell’uso di questo tipo di armi, sarebbe sconfessare apertamente il suo patrono russo.

D. – Da una parte, la Russia cede sulla difesa del suo alleato Assad; dall’alta però passa anche la sua linea contro un attacco diretto a Damasco…

R. – L’attacco a Damasco non è scontato, ma quello che interessa essenzialmente alla Russia non è tanto difendere il suo alleato Assad, quanto contare ed essere presente come partner – uguale nello status agli americani – in qualunque grande questione sia in discussione.

D. – Per gli Stati Uniti, che cosa significa questo accordo?

R. - Per gli Stati Uniti, significa avere un possibile corso di azione abbastanza chiaro e quindi condiviso con altri Stati e con altre potenze, cosa che per altro anche Obama aveva ripetuto nei suoi ultimi discorsi.

D. – Può cambiare qualcosa sul terreno in questo momento? Quale sarà l’atteggiamento di Damasco nel conflitto?

R. – L’unica cosa che si sa di quello che succede di certo in Siria è l’estremo disordine militare e politico. Cambierà secondo l’uso che faranno delle armi cosiddette “convenzionali” – perché nulla vieta ai russi di continuare a rifornire Assad – e bisognerà anche vedere in che modo e su quali obiettivi il regime intenda usare queste armi considerate "normali".
Ultimo aggiornamento: 28 settembre








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