2013-09-27 15:01:36

Integralisti islamici attaccano due chiese nel nord della Siria


Ribelli jihadisti legati ad al Qaeda hanno bruciato statue e croci in due chiese di Raqa, nel nord della Siria. L'Osservatorio siriano per i diritti umani denuncia che i Combattenti per lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante sono entrati nella chiesa greco-cattolica di Nostra Signora dell'Annunciazione distruggendo immagini e mobili all'interno. Hanno fatto lo stesso con la chiesa armeno-cattolica dei Martiri. In più, essi hanno distrutto la croce sulla punta del campanile per rimpiazzarla con la loro bandiera qaedista. Raqa e la sua provincia, sulle sponde del fiume Eufrate, - riferisce AsiaNews -sono cadute nelle mani dei ribelli lo scorso marzo. Da subito, gli oppositori fondamentalisti hanno ingaggiato una lotta contro gli oppositori del Free Syrian Army. I combattenti hanno imposto sulla popolazione del luogo una stretta legge islamica (sharia). Gli islamisti – sottolinea l’agenzia del Pime - si sono spesso scatenati nel distruggere chiese e moschee sciite; hanno computo esecuzioni sommarie contro alawiti; sono sospettati di aver rapito sacerdoti e vescovi. Per l'Osservatorio, questi attacchi "contro la libertà religiosa … sono un attacco contro la rivoluzione siriana". In effetti, a causa della violenza dei jihadisti – osserva l'agenzia AsiaNews - molti oppositori di Assad, abbandonano i loro gruppi e tornano ad essere sostenitori del regime. All'inizio della resistenza contro Assad – prosegue l’agenzia - i ribelli hanno plaudito all'arrivo di gruppi fondamentalisti da Iraq, Arabia saudita, Libia, Cecenia, Indonesia, Qatar, Egitto. Ma poco dopo si è aperto sempre più uno scontro fra le due fazioni, quella "laica" e quella fondamentalista. Ieri 11 gruppi di ribelli islamisti hanno annunciato di non riconoscere l'autorità della Coalizione nazionale, l'alleanza che unisce tutti gli oppositori del regime siriano, con base a Istanbul. Fra i motivi che hanno portato a tale decisione, vi è la condanna dei gruppi che gestiscono la rivoluzione siriana stando all'estero e soprattutto – conclude AsiaNews -la voglia di islamizzare in modo integrale la lotta contro Assad. In una dichiarazione resa pubblica ieri essi esortano "tutti i militari e i civili a unirsi sotto una chiara proposta islamica basata sulla sharia, che dovrebbe essere l'unica fonte della legislazione".







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