In Pakistan difficoltà negli aiuti ai terremotati del Baluchistan
Il Pakistan e le organizzazioni umanitarie sul terreno alle prese con le difficili
operazioni di soccorso ai terremotati del Baluchistan. Proteste per il mancato arrivo
di cibo e generi di prima necessità in una regione dove la sicurezza è ai minimi termini
a causa della presenza della guerriglia separatista. Ce ne parla Maria Grazia Coggiola:
Decine di
migliaia di senza tetto attendono ancora i soccorsi nel vasto e remoto distretto di
Awaran, l’epicentro del terremoto. Finora soltanto una quantità limitata di aiuti
è arrivata sul posto, ma la maggior parte dei villaggi sono ancora isolati. A causa
della vastità della regione semidesertica e degli scarsi collegamenti, le operazioni
sono in grave ritardo. Ieri una folla di terremotati ha protestato contro le autorità
locali accusate di non distribuire cibo e generi di prima necessità. L’esercito ha
dispiegato un migliaio di truppe e sei elicotteri per trasportare i feriti ma non
sono sufficienti. Il governo ha annunciato l’invio di 14 mila tende con aerei da
trasporto C-130. Alle difficoltà logistiche e ai ritardi, si aggiunge il problema
della sicurezza. Ieri un elicottero dell’autorità nazionale per la gestione dei disastri
è stato attaccato con dei razzi per fortuna senza conseguenze. A bordo c’era un generale
responsabile dell’ente che coordina gli aiuti. Si sospetta la guerriglia separatista
che è attiva nella provincia del Baluchistan. Intanto non è ancora chiaro il numero
dei dispersi. Si teme che ci potrebbero essere molte persone intrappolate sotto le
macerie nel vasto distretto. Forse ci vorranno diversi giorni per avere un quadro
chiaro della catastrofe. Secondo alcuni il bilancio delle vittime potrebbe superare
i mille.