Papa Francesco: non si può conoscere Gesù in prima classe, bisogna coinvolgersi con
Lui
Per conoscere Gesù, bisogna coinvolgersi con Lui. E’ quanto sottolineato da Papa Francesco
nella Messa a Santa Marta. Il Papa ha affermato che Gesù non si può conoscere in “prima
classe”, ma nella vita quotidiana di tutti i giorni. Quindi, ha indicato i tre linguaggi
necessari per conoscere Gesù: “della mente, del cuore e dell’azione”. Il servizio
di Alessandro Gisotti:
Chi è costui,
da dove viene? Papa Francesco ha svolto la sua omelia muovendo dalla domanda che Erode
si pone su Gesù. Un interrogativo, ha detto, che in realtà pongono tutti coloro che
incontrano Gesù. E’ una domanda, ha affermato, “che si può fare per curiosità” o si
“può fare per sicurezza”. E osserva che, leggendo il Vangelo, vediamo che “alcuni
incominciano a sentire paura di questo uomo, perché li può portare a un conflitto
politico con i romani”. “Ma chi è questo che fa tanti problemi?”, ci si chiede. Perché
davvero, ha detto il Papa, “Gesù fa problemi”:
“Non si può conoscere Gesù
senza avere problemi. E io oserò dire: ‘Ma se tu vuoi avere un problema, vai per la
strada di conoscere Gesù. Non uno, tanti ne avrai!’. Ma è la strada per conoscere
Gesù! Non si può conoscere Gesù in prima classe! Gesù si conosce nell’andare quotidiano
di tutti i giorni. Non si può conoscere Gesù nella tranquillità, neppure nella biblioteca…
Conoscere Gesù!”.
Certo, ha aggiunto, “si può conoscere Gesù nel Catechismo”,
perché “il Catechismo ci insegna tante cose su Gesù”. E, ha detto, “dobbiamo studiarlo,
dobbiamo impararlo”. Così “conosciamo il Figlio di Dio, che è venuto per salvarci;
capiamo tutta la bellezza della storia della Salvezza, dell’amore del Padre, studiando
il Catechismo”. E tuttavia, ha osservato, quanti hanno letto il Catechismo della Chiesa
Cattolica da quando è stato pubblicato oltre 20 anni fa?
“Sì, si deve conoscere
Gesù nel Catechismo. Ma non è sufficiente conoscerlo con la mente: è un passo. Ma
Gesù è necessario conoscerlo nel dialogo con Lui, parlando con Lui, nella preghiera,
in ginocchio. Se tu non preghi, se tu non parli con Gesù, non lo conosci. Tu sai cose
di Gesù, ma non vai con quella conoscenza che ti dà il cuore nella preghiera. Conoscere
Gesù con la mente, lo studio del Catechismo; conoscere Gesù col cuore, nella preghiera,
nel dialogo con Lui. Questo ci aiuta abbastanza, ma non è sufficiente... C’è una terza
strada per conoscere Gesù: è la sequela. Andare con Lui, camminare con Lui”.
Bisogna
“andare, percorrere le sue strade, camminando”. E’ necessario, ha affermato, “conoscere
Gesù col linguaggio dell’azione”. Ecco allora come si può conoscere davvero Gesù con
questi “tre linguaggi - della mente, del cuore e dell’azione”. Se, dunque, “io conosco
Gesù così – è stata la sua conclusione - mi coinvolgo con Lui”:
“Non si
può conoscere Gesù senza coinvolgersi con Lui, senza scommettere la vita per Lui.
Quando tanta gente - anche noi - si fa questa domanda ‘Ma chi è questo?’, la Parola
di Dio ci risponde: ‘Tu vuoi conoscere chi sia questo? Leggi quello che la Chiesa
ti dice di Lui, parla con Lui nella preghiera e cammina sulla sua strada con Lui.
Così, tu conoscerai chi è quest’uomo’. Questa è la strada! Ognuno deve fare la sua
scelta!”.