2013-09-26 12:49:53

Pakistan. La Chiesa denuncia la situazione critica dei cristiani. Welby chiede la protezione delle minoranze


“E’ un momento davvero molto triste per la Chiesa pakistana. La situazione è molto critica. I fedeli cristiani morti nell’attentato alla chiesa di Peshawar sono martiri innocenti della fede, in quanto sono stati uccisi mentre erano in chiesa a pregare. Nelle nostre Chiese stiamo organizzando veglie di preghiera per loro. Chiediamo a tutti i fedeli del mondo di pregare per noi”: lo dice all’agenzia Fides padre Waseem Walter, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Pakistan, descrivendo l’atmosfera di alta tensione fra le minoranze religiose dopo l’attacco kamikaze alla chiesa anglicana di tutti i Santi a Peshawar, il 22 settembre scorso. Dopo i tre giorni di lutto per ricordare le vittime dell’attentato, in diversi luoghi della nazione si continuano a organizzare veglie di preghiera ecumeniche, come quella prevista oggi, alla Chiesa di Sant’Antonio a Lahore, a cui partecipano membri e operatori della Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza episcopale del Pakistan. In una nota inviata a Fides, l'avvocato cristiano Nasir Saeed, responsabile dell’Ong Claas (“Centre for Legal Aid, Assistance and Settlement”), impegnata nella difesa dei cristiani in Pakistan, afferma: “Temo che l’attacco a Peshawar possa segnare una svolta negativa per la persecuzione dei cristiani in Pakistan. Finora per colpirli si è usato il pretesto della blasfemia, spesso con false accuse. Ora l’intimidazione diventa barbaro assassinio e si tenta di eliminare i cristiani dal Paese”. Un appello al governo del Pakistan perché protegga le minoranze e parole di solidarietà alla comunità cristiana di Peshawar è stato rivolto dall’arcivescovo di Canterbury Justin Welby in un’intervista rilasciata a Radio 4 della Bbc, ripresa oggi su tutti i giornali britannici e nel corso della quale ha parlato degli attacchi mirati alle comunità cristiane nel mondo. “Chiediamo di garantire che i cittadini di tutte le minoranze siano adeguatamente protetti”. In particolare Welby punta il dito sulla legge sulla blasfemia in Pakistan adottata qualche tempo fa e la cui applicazione varia di volta in volta. Tali leggi - ha detto - “sono state spesso utilizzate in modi che ci sembrano essere ingiusti". Un forte appello alla preghiera, in solidarietà con i cristiani pakistani, è stato lanciato – riferisce una nota giunta a Fides – dalla “Asia Evangelical Alliance”, che unisce le comunità cristiane evangeliche dell’intero continente. Anche la Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza episcopale dell’India, in un comunicato inviato all’agenzia Fides, chiede “giustizia per le vittime e risarcimenti per le famiglie”, invocando protezione per i cristiani. Si moltiplicano, intanto, l’iniziativa di aiuto e solidarietà verso le famiglie cristiane di Peshawar, colpite dalla strage, da parte di associazioni di pakistani cristiani all’estero. (R.P.)







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