50.mo "Pacem in Terris". Presentate le tre giornate celebrative in Vaticano
Presentate in Sala Stampa Vaticana le tre Giornate Celebrative del 50.mo Anniversario
della pubblicazione dell’Enciclica “Pacem in terris” del Beato Giovanni XXIII che
si terranno dal 2 al 4 ottobre prossimi in Vaticano. Presenti all’incontro con i giornalisti
il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia
e Pace e mons. Mario Toso segretario del medesimo dicastero. Il servizio è di Paolo
Ondarza:
Non una semplice
commemorazione, ma l’occasione per mettere a fuoco l’attualità della Pacem in terris.
Questo saranno le tre giornate di studio in Vaticano che vedranno il culmine giovedì
3 ottobre nell’udienza dei partecipanti da Papa Francesco. Tra i temi emersi in conferenza
stampa la necessità di riforma dell’Onu auspicata in primis dal card. Peter Turkson:
“La
riforma di un organismo che può consentire di dare voce a tutti i membri partecipando
alla realizzazione del bene comune di tutti”.
Centrale anche il tema delle
persecuzioni ai danni dei cristiani dopo i recentissimi fatti di violenza in Kenya
e Pakistan. Il card. Turkson chiede che così come è stato fatto per la legge antidiffamazione,
in sede Onu si lavori ad una legge a tutela dei cristiani e delle minoranze religiose:
“Purtroppo
queste persecuzioni vengono rese note dai media, ma poi vengono dimenticate. Il Santo
Padre ha detto che la Chiesa è una sola e per questo ci invita a sentirci perseguitati
come coloro che lo sono veramente".
Preoccupazione in particolare è stata
espressa per la condizione dei cristiani in quei Paesi del Medio Oriente, come la
Siria, attraversati dalla cosiddetta "primavera araba":
“Non sembra essere
solamente una rivolta contro un dittatore, ma una rivolta influenzata in gran parte
dal tentativo di diffusione di una specie, una versione
di Islam”.
Sollecitato dai giornalisti il presidente del Pontificio Consiglio
Giustizia e Pace ha anche commentato i recenti segnali di distensione venuti dal neopresidente
iraniano Rohani in materia di nucleare e di rapporti con Israele:
“Io non
ho nessun motivo per dubitare della sincerità di queste parole. Bisogna vedere se
le sue azioni in seguito corrisponderanno a ciò che ha detto”.
Da parte
sua mons. Mario Toso ha ribadito come da Giovanni XXIII a Papa Francesco, nella
recente Veglia di preghiera per la Pace, la Chiesa abbia chiarito come oggi non sia
più opportuno parlare di “guerra giusta”:
“Nell’era atomica non si può immaginare
di realizzare una 'guerra giusta' utilizzando i mezzi nucleari. Il problema non è
armare o non armare. Il problema è come fare la pace”.
“La Pacem in
Terris - ha aggiunto mons. Toso - ci aiuta a difendere lo Stato di diritto presentando
la lista più completa dei diritti e doveri dell’uomo”. Quindi la denuncia: “Tale figura
di Stato è oggi messa in crisi da violazioni plateali in Paesi che lo hanno codificato
nelle loro costituzioni”:
“Oggi ci sono Paesi che mentre vedono sensibilmente
diminuita la loro capacità di fissare le priorità dell’economia e di incidere sui
dinamismi finanziari internazionali, legiferano puntigliosamente su temi etici e bioetici
senza tener conto della legge morale naturale”.
Tra gli altri temi emersi
il problema dell’accesso all’acqua potabile, i nuovi colonialismi, il lavoro, la crisi
economica che è innanzitutto morale, l’emergenza educativa, la formazione di nuove
generazioni di cattolici impegnati in politica: tutte questioni che esponenti di organizzazioni
internazionali, docenti universitari ed esperti a vario titolo affronteranno dal 2
al 4 ottobre prossimi.