Perugia: al Teatro Morlacchi ultimo atto della 68.ma edizione della Sagra musicale
umbra
Si è chiusa ieri sera al Teatro Morlacchi di Perugia la 68.ma edizione della Sagra
musicale umbra. Sul tema conduttore della Trasfigurazione, inteso nella sua dimensione
più spirituale si è snodato un percorso di concerti che ha reso omaggio in particolare
a Wagner e a Britten e ha ospitato un grande protagonista anche della musica sacra
del nostro tempo, Krzysztof Penderecki, nel meraviglioso Chiostro del Convento di
Assisi. Il bilancio e gli interpreti nel servizio di Gabriella Ceraso:
Quattordici
serate in cornici dense di storia e di spiritualità: sono stati gli ingredienti di
successo anche quest’anno per la Sagra musicale. Il tema era arduo, la Trasfigurazione,
un episodio evangelico ma anche un processo di sublimazione affidato alle note. Ma
il pubblico ha gradito, commenta il direttore artistico Alberto Batisti:
"Il
pubblico ha reagito come in un autentico pellegrinaggio vero un percorso di elevazione;
attraverso la musica di purificazione, un respiro di assoluto…"
Tra i protagonisti
assoluti Wagner: se preziosa è stata la proposta delle sue trascrizioni per pianoforte;
emozionanti sono risultati l’addio di Wotan e soprattutto la Trasfigurazione di Isotta:
"Isotta
non muore, ma si trasfigura. Quindi, abbiamo voluto ristabilire l’originale transito
di Isotta verso un’altra dimensione che è appunto quella dell’assoluto: l’assoluto
dell’amore nell’unione eterna con il suo Tristano. È stato un momento emozionante;
in quel momento ho anche voluto far accendere piano piano tutte le luci della sala".
Ma il vero fulcro di questa edizione è stata la musica di Benjamin Britten.
Memorabile la realizzazione della sua Parabola da Chiesa, Curlew river, regia
di Andrea Rosa e direzione di Jonathan Webb, che così parla del valore profondamente
cristiano di un’opera in cui la fede placa e colma il dolore di una madre che ha perso
il figlio:
"Per me ci sono alcuni pezzi di una profondità ed una verità
enormi; sentimenti che un po’ mancano nella nostra vita quotidiana. È allora importantissimo
per noi musicisti - avendo questo repertorio “magico” – di offrire a tutti questa
esperienza.
Di questa 68.ma Sagra però il pubblico non potrà dimenticare
l’esecuzione, al Chiostro del Convento di San Francesco di Assisi, dell’opera del
maestro del sacro contemporaneo, Krzysztof Penderecki che a Karol Wojtyla -
suo amico ed ispiratore - ha dedicato anche il bis del suo concerto:
R. –
From the middle of the Fifties I was writing such a music… E’ dalla metà degli
anni Cinquanta che scrivo questa musica, quando – a quell’epoca – nessuno in Polonia
componeva musica sacra. Questa è la mia lingua.
Quando gli chiediamo quale
significato abbia per lui suonare in prossimità della tomba di San Francesco, ricorda
l’elezione al Pontificato di Papa Wojtyla: “Sono stato qui quel giorno e ho scritto
per lui un Te Deum; la prima esecuzione mondiale è stata proprio in questa Chiesa.
E io la ricordo molto bene. Ovviamente, per tutti questo luogo è carico di Mistero".