Siria: appello di aiuto per le suore e gli orfani di Maaloula. Sarebbero vivi i due
vescovi rapiti
Un messaggio disperato di aiuto dal cuore ferito della citta cristiana di Maaloula:
il monastero di Santa Tecla dove sono rimaste bloccate le suore e i bambini dell’orfanatrofio,
una quarantina circa di persone. Sono senza elettricità, acqua e cibo e lanciano un
Sos alla Croce Rossa siriana e internazionale - riferisce l'agenzia Sir - perché invii
convogli speciali di approvvigionamento che possano garantire loro la sopravvivenza,
soprattutto ora che colpi di arma da fuoco hanno danneggiato il generatore elettrico
impedendo così anche l’arrivo dell’acqua nel monastero. A lanciare per loro l’appello
è il patriarcato greco-ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente. Il monastero si
trova nella città di Maaloula. Dal 5 settembre, è una città fantasma, al centro di
continui scontri a fuoco. Nessuno è rimasto. L‘unica presenza sono appunto le suore
greco-ortodosse del monastero di S. Tecla che hanno scelto di restare per pregare
e difendere il luogo sacro. “Lanciamo - scrive il patriarcato - un appello solenne
e urgente alla Croce Rossa siriana e alla Croce Rossa Internazionale e a tutte le
organizzazioni governative e non governative che si occupano di aspetti umanitari
perché possano garantire i rifornimenti necessari agli abitanti del monastero”. “Questo
permetterà loro di rimanere nel monastero e nella città come testimoni della loro
appartenenza a questa terra che amiamo”. Intanto è giunta notizia che sarebbero ancora
vivi i due vescovi rapiti ad Aleppo lo scorso 23 aprile: a riferirlo è la televisione
libanese al Mayadeen, che ha citato il capo del comitato per la riconciliazione nazionale
di Aleppo. “I due prelati ortodossi sono vivi e si trovano in territorio siriano.
In questo momento sono in corso sforzi in corso per la loro liberazione’” ha detto
lo sceicco Saleh al-Naimi. I due religiosi – il vescovo di Aleppo Gregorio Ibrahim,
della Chiesa siro-ortodossa, e Paul Yazigi, di quella greco-ortodossa di Antiochia
– sono stati rapiti mentre si trovavano nei pressi di Aleppo. Nessun gruppo armato
ha da allora rivendicato il loro sequestro. (R.P.)