Congo: appello per un accordo di pace e sviluppo in Nord Kivu
La piena attuazione dell’accordo di pace firmato lo scorso febbraio ad Addis Abeba,
una rapida conclusione dei negoziati in corso a Kampala e un impegno rinnovato dei
partner internazionali a favore dello sviluppo nell’est del Congo: è questo l’auspicio
per il Nord Kivu giunto da New York dove lunedì, a margine della 68a Assemblea generale
che si è aperta ieri, si è tenuto un mini vertice sulla crisi annosa nell’est del
Paese dei Grandi Laghi. I partecipanti alla riunione hanno da subito condannato “con
fermezza la ripresa delle ostilità da parte del Movimento del 23 marzo (M23)”, che
nelle scorse settimane ha colpito i Caschi blu della locale missione Monusco, e “i
colpi d’obice caduti in territorio ruandese”. Il segretario generale Onu Ban Ki-moon
ha chiesto alle parti coinvolte di “porre fine alle tensioni nella regione dei Grandi
Laghi per rendere possibile la piena applicazione dell’accordo di Addis Abeba”. Il
rispetto dell’intesa in questione, siglata da 11 Paesi africani con il sostegno delle
Nazioni Unite, viene considerato cruciale per ristabilire la sicurezza nella ricca
provincia mineraria teatro di un ventennale conflitto. “Rimane ancora molto da fare,
in particolare per quanto riguarda l’interferenza negli affari interni dei Paesi vicini”
ha detto l’inviata speciale dell’Onu nei Grandi Laghi, Mary Robinson, con un riferimento
indiretto al coinvolgimento diretto del Rwanda e dell’Uganda nella ribellione dell’M23,
attiva dal 2012 nell’est del Congo. A New York sono state definite nuove linee guida
per monitorare il processo di attuazione dell’accordo politico, al quale hanno aderito
anche il Kenya e il Sudan, facendo passare il numero dei firmatari a 13. Onu, Unione
Africana e i governi di Congo, Angola, Burundi, Rwanda, Sudafrica, Sud Sudan, Tanzania,
Uganda e Zambia hanno anche auspicato una conclusione rapida dei colloqui aperti a
Kampala lo scorso 10 settembre tra il governo di Kinshasa e l’M23, finora inconcludenti.
Rivolgendosi ai donatori della comunità internazionale hanno chiesto di sostenere
progetti di sviluppo destinati a donne e giovani “per creare sul terreno i frutti
immediati della pace”. Si sarebbero intrattenuti “in modo amicale” i Presidenti rivali,
il congolese Joseph Kabila e il ruandese Paul Kagame. Alla situazione della Repubblica
Democratica del Congo l’Onu dedicherà un’altra riunione nei prossimi giorni a margine
dell’Assemblea generale, per una prima valutazione dell’operato della brigata di intervento
speciale attiva in Nord Kivu da poche settimane. (R.P.)